Lo stress e l’infelicità non influenzano la nostra salute

I ricercatori delle Università di Oxford e del New South Wales hanno sfatato il mito secondo cui stress e infelicità avrebbero ripercussioni sulla salute umana, avendo addirittura la capacità di aumentare il rischio di mortalità.

Lo stress e l’infelicità non influenzano la nostra salute

Fino ad oggi era credenza molto diffusa quella secondo cui l’infelicità e lo stress fanno male alla salute e dunque che questi due stati d’animo possono influire sulla longevità. Inoltre, molte ricerche scientifiche avrebbero dimostrato, a sostegno di questa tesi, che felicità e relax contribuiscono ad una riduzione della mortalità.

Eppure uno studio, condotto di recente dai ricercatori delle Università di Oxford e del New South Wales nell’ambito dell’UK Million Women Study e pubblicato sulla rivista “The Lancet”, ha dimostrato che infelicità e stress non influenzerebbero in alcun modo il rischio di morte, accusando le ricerche del passato di aver confuso la causa con l’effetto, vale a dire l’infelicità non predispone le persone ad un maggior rischio di ammalarsi (e quindi a un maggior rischio di morte) ma chi ha problemi di salute ha ovviamente una probabilità più elevata di sentirsi infelice e/o stressato.

Bette Liu, ricercatrice dell’Università del New South Wales, a tal proposito ha dichiarato: “La malattia rende infelici, ma l’infelicità in sé non fa ammalare”.

Per affermare questo, i ricercatori hanno preso in esame, in un periodo di tempo che va dal 1996 al 2001, un campione costituito da 719.671 donne inglesi di mezza età, alle quali è stato periodicamente chiesto di dare un giudizio sul proprio stato di salute, sul proprio livello di infelicità e di stress. Al termine dei 5 anni presi in considerazione, i ricercatori hanno notato che il sentirsi più o meno infelici e/o stressati non ha impattato sulle probabilità di morire nel corso dello studio, anche tenendo in considerazione fattori come l’essere o meno fumatori.

Philippe de Souto Barreto e Yves Rolland dell’Ospedale dell’Università di Tolosa invitano tuttavia a non affidarsi troppo a questi risultati ancora preliminari per i quali saranno necessarie ulteriori ricerche, sostenendo inoltre che l’infelicità provata durante periodi critici come l’infanzia potrebbe avere conseguenze rilevanti sulla salute in età adulta.

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