Individuata una relazione tra particolato sottile e tumore al seno

Una recente ricerca italiana,ha dimostrato che più si è esposti allo smog e al particolato sottile PM2.5 e più aumenta il rischio di morire a causa di tumore al seno.

Individuata una relazione tra particolato sottile e tumore al seno

Lo smog delle nostre città è nuovamente sotto accusa.

Un recente studio italiano, intitolato “Atmospheric fine particulate matter and breast cancer mortality: a population-based cohort study” e pubblicato su BMJ Open, ha rivelato l’esistenza di una relazione tra il livello di particolato sottile presente nell’atmosfera (PM2.5) e il tumore al seno.

L’attenzione dei ricercatori si è focalizzata soprattutto sul PM2.5, ovvero sul particolato fine con diametro inferiore a 2,5 µm (un quarto di centesimo di millimetro), perchè esso, essendo così fine, viene filtrato meno dal nostro organismo rispetto al PM10, risultando di conseguenza più pericoloso per la nostra salute.

I ricercatori italiani, per arrivare alla scoperta di questo legame, hanno preso in esame i dati del Registro tumori e hanno considerato, in un arco temporale che va dal 2003 al 2009, ben 2.021 donne con diagnosi di cancro al seno, di età compresa tra i 50 e i 69 anni.

Hanno osservato, avvalendosi anche di strumentazioni satellitari (tra cui il Sistema GIS – Sistema Informativo Geografico), che “il rischio di morte nelle pazienti esposte a maggiori concentrazioni di particolato atmosferico fine ha mostrato un incremento tra il 72% e l’82% rispetto al rischio delle pazienti esposte a concentrazioni minori di Pm2.5″. Ad utilizzare queste parole è stato il Dott. Paolo Contiero, responsabile della Struttura Semplice Dipartimentale di Epidemiologia Ambientale dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.

I risultati di questo studio sono inoltre coerenti con quelli di un precedente studio condoto dall’Università di Birmingham, secondo cui per ogni 10 microgrammi per metro cubo di maggiore esposizione al PM2,5, il rischio di morire di qualsiasi tipo di tumore aumenta di circa il 22%.

Il Dott. Paolo Contiero ha inoltre dichiarato: “Questi risultati aprono la strada a interventi rivolti al miglioramento della prognosi delle pazienti con tumore della mammella, basati sulla riduzione dell’esposizione a PM2.5. Sono di particolare interesse anche per i Paesi in via di sviluppo per i quali si osserva sia un incremento delle concentrazioni di particolato sia un aumento dei casi di neoplasia della mammella.”

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