In Italia sconfigge il tumore il 63% delle donne e il 54% degli uomini

La lotta ai tumori compie importanti passi in avanti. A certificarlo è l’ultimo rapporto AIRTUM 2016 che registra un incremento del numero degli italiani che riescono a sconfiggere la malattia.

In Italia sconfigge il tumore il 63% delle donne e il 54% degli uomini

Non c’è ombra di dubbio nell’affermare che i tumori continuino ancora oggi a rappresentare uno dei mali più temuti in assoluto dall’uomo. Allo stesso tempo bisogna però riconoscere che la ricerca scientifica sta sempre più contribuendo a sconfiggere una malattia che solo fino a qualche anno fa era considerata come una sentenza inappellabile.

Per poter aver conferma di questi costanti miglioramenti, è sufficiente consultare quanto emerso dall’ultimo “Rapporto AIRTUM 2016 sulla sopravvivenza dei pazienti oncologici in Italia”. Il documento redatto dall’Associazione Italiana dei Registri Tumori è stato presentato settimana scorsa al Ministero della Salute in occasione di quello che è il “Survivorship Planning Day”.

L’evento in questione altro non è che una giornata in cui viene fatto il punto sul tema legato alla sopravvivenza al cancro. A organizzarlo troviamo non solo l’AIRTUM, ma anche l’AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), il CIPOMO (Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri), il FAVO (Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia) oltre al Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive dell’Università Sapienza di Roma.

Da questo appuntamento è stato possibile apprendere come negli ultimi anni sia notevolmente aumentato il numero delle persone sopravvissute al cancro. Nello specifico al giorno d’oggi in Italia sconfiggono la malattia il 63% delle donne e il 54% degli uomini. Le neoplasie più frequenti continuano ad essere quelle al seno, al colon-retto, al polmone, alla prostata e alla vescica.

Rimane però un evidente divario tra le regioni del Nord e quelle del Sud. La ragione sembra essere riconducibile allo screening per la prevenzione, che nel Mezzogiorno non raggiunge i medesimi livelli registrati nelle regioni Settentrionali.

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