Il sonno e gli anziani: una relazione non per forza complicata

Al contrario di quanto credono, le persone anziane non dormono affatto male. Se non affetti da patologie particolari, anzi, dormono meglio di quanto pensano. Lo dice uno studio pubblicato sul Journals of Gerontology: Medical Sciences

Il sonno e gli anziani: una relazione non per forza complicata

Molto spesso è un luogo comunenon sono solo gli anziani a credere che loro dormano poco e male e in tanti lamentano infatti di svegliarsi spontaneamente alle prime luci dell’alba o di non riuscire a riposare sufficientemente durante il sonno e quindi di sentirsi eccessivamente stanchi nell’arco dell’intera giornata. Ma questo è un mito da sfatare; quasi sempre si tratta di problemi specifici, come l’insonnia che non colpisce solo loro, altre volte invece si è innanzi a patologie che accentuano la stanchezza, che non è dunque legata al cattivo sonno.

Queste le risposte giunte da un gruppo di ricercatori statunitensi con a capo Jen-Hao Chen dell’University of Missouri. Qui hanno “arruolato” 727 anziani che sono stati prima intervistati e poi monitorati al fine di rilevare la percezione che hanno sulla qualità del proprio sonno notturno, basandosi sulla quantità di ore effettivamente dormite.

Lo studio si è strutturato in due fasi: dapprima è stato chiesto ai partecipanti di compilare un apposito questionario al fine di determinare la quantità e qualità di ore dormite così come da loro percepite. Circa un anziano su due riferisce infatti almeno un sintomo di insonnia, come la mancanza di sonno ristoratore. Nella seconda fase i pazienti hanno indossato per ben 72 ore un orologio da polso con incorporato un actigrafo, ossia un sensore capace di registrare il tempo e il modello del sonno così da indicare oggettivamente le ore da ciascuno effettuate. 

Il risultato della ricerca ha fatto venire a galla non poche discrepanze tra i problemi di insonnia riportati dagli intervistati sui questionari e i dati registrati dall’actigrafo. La maggior parte degli anziani dorme bene e a sufficienza, mentre dai questionari risultava che: il 13% non si sente riposato, il 12% incontra problemi nell’addormentarsi, il 13% afferma di svegliarsi troppo presto e ben il 30% di svegliarsi regolarmente nel cuore della notte. Al contrario invece le misurazioni strumentali hanno messo in evidenza che il sonno è stato protratto per un numero sufficiente di ore per ogni notte, con una durata media di 7,9 ore con durate più lunghe per chi si svegliava più frequentemente durante la notte. Dunque, spiega Linda Waite dell’University of Chicago, uno tra gli autori dello studio: “gli anziani si lamentano spesso  di svegliarsi troppo presto e di non sentirsi riposati nonostante accumulino ore sufficienti di sonno. I nostri risultati suggeriscono che quelli che sembrano essere specifici problemi di sonno possono in realtà essere legati ad altre questioni che riguardano il benessere in senso generale”.

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