Innanzitutto, la cannabis – o canapa – è un genere di piante angiosperme della famiglia delle Cannabaceae e risulta la pianta più diffusa in occidente, in base alle diverse varietà e sottospecie.
Prima dell’era del suo proibizionismo, la canapa sin dall’antichità era utilizzata per la produzione di carta, fibre tessili e concimi naturali. Un aspetto molto interessante è l’uso nella medicina per eliminare l’infiammazione grazie ai fiori e alle foglie, oltre alla realizzazione anche di cosmetici e creme.
Adesso l’uso è diventato scorretto ed elevato, soprattutto tra i giovani di questa generazione e comporterebbe vari danni sulla salute. L’Accademia Nazionale delle Scienze americana ha chiarito quali sarebbero gli effetti positivi e i danni per la salute dell’uomo.
Gli effetti della cannabis sono legati, come farmaco, ai diversi composti propri, i cosiddetti cannabinoidi. Il più importante e noto principio attivo è il THC, il cosiddetto Delta-9-tetraidrocannabinolo: esso agisce come ligandi sui entrambi i recettori CB1 e CB2, ma non li attiva interamente. La presenza di questi recettori nel cervello permette la produzione naturale di cannabinoidi endogeni, quali gli endocannabinoidi, importanti per le diverse funzioni fisiologiche.
Oltre 10 mila studi hanno confermato che l’uso della cannabis a livello terapeutico si rivela più efficace rispetto ad altre sostanze simili, e può essere importante nella cura della sclerosi multipla, ma anche nel trattamento degli effetti di vomito e nausea della chemioterapia per chi è affetto da tumore.
Riguardo gli effetti negativi, invece, essa risulterebbe meno pericolosa rispetto ad altre droghe in quanto ancora non è stata riportata alcuna notizia riguardo morte per overdose da cannabis, ma non bisogna tralasciare gli eventuali danni che potrebbe comportare a lungo andare.
I danni, per le persone che fumano a lungo termine, possono essere: bronchite e problemi respiratori, schizofrenia, oltre anche ad eventuali incidenti stradali mettendo in pericolo la salute di terze persone. Inoltre, può portare alla formazione di tumori ai polmoni, problemi alla memoria o per l’apprendimento.