I benefici dei cereali: orzo combatte obesità e depressione

Obesità e depressione sono due patologie particolarmente diffuse in epoca moderna, ed oltre ad essere socialmente limitanti possono portare ad una morte prematura. Ma gli scienziati hanno spiegato che l'orzo può aiutare a combatterle.

I benefici dei cereali: orzo combatte obesità e depressione

L’orzo è un cereale dalle molteplici qualità benefiche per l’organismo umano, conosciuto sin dai tempi antichi: le prime coltivazioni risalgono infatti al Neolitico (circa 10.500 anni fa), ed attraverso i millenni l’orzo – considerato il primo cereale in assoluto coltivato dal genere umano – ha continuato ad accompagnarsi alla nostra alimentazione fino ad oggi.

Le ragioni di questo successo sono molte, ma da qualche giorno se ne sono aggiunte altre due. Secondo uno studio preclinico condotto dall’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, l’orzo è un potente alleato naturale per combattere disturbi come depressione ed obesità.

Lo studio ha visto la collaborazione del Laboratorio di Medicina Critica Traslazionale (TRANCRILAB) i cui ricercatori, nell’ultimo biennio, hanno lavorato insieme a Granoro, all’Istituto di Neuroscienze del CNR ed al JOL WHITE di Pisa per realizzare una linea di pasta speciale pensata appositamente per esaltare le qualità di questo cereale.

La pasta in questione è prodotta con farina di orzo beta, ovverosia la varietà d’orzo che vanta la concentrazione più alta di beta-glucano idrosolubile, la vera star di questo studio. E’ proprio questa sostanza infatti (contenuta in biscotti, pasta, pane ed altre preparazioni a base di orzo) a permettere all’organismo di contrastare in maniera più efficace problematiche come obesità, stress e depressione, agendo direttamente sulle proteine strutturali del DNA.

Abbiamo osservato le dinamiche che si creano tra diversi individui e siamo giunti alla conclusione che l’orzo non potrà risolvere le cause sociali dello stress della società di oggi, dalla disoccupazione al mobbing, ma può senz’altro aiutarci a non ammalarci” ha speigato il professor Vincenzo Lionetti, responsabile dello studio.

Oltre a proteggere le proteine che legano il DNA infatti, l’orzo agisce anche sull’ippocampo, zona del lobo temporale deputata all’elaborazione delle emozioni ed alla conservazione dei ricordi, con funzione difensiva. In altre parole, l’orzo è un’ottimo vaccino contro alcune delle patologie più comuni dell’età moderna.

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