Giuseppe Migliore eletto il cardiologo numero uno al mondo

E' italiano il più bravo cardiochirurgo del mondo. E' stato eletto all'Aim Radial 2014 di Chicago dai suoi emeriti colleghi, grazie alla tecnica all'avanguardia utilizzata nelle sue operazioni. Si tratta dell'approccio radiale, in costante crescita in chirurgia

Giuseppe Migliore eletto il cardiologo numero uno al mondo

Quando si parla di medicina nel nostro Paese, ci vengono subito alla mente mille casi negativi di malasanità; ma ecco negli ultimi giorni un motivo di eccellenza italiana nel mondo che sta facendo parlare di sé. Si chiama Giuseppe Migliore, un medico palermitano che a soli 40 anni è arrivato a rappresentare l’eccellenza della cardiochirurgia mondiale. Una commissione formata da chirurghi provenienti da tutto il pianeta ha attribuito a Giuseppe Migliore questo prestigioso riconoscimento.

Gli Americani convenuti infatti all’Aim Radial 2014 di Chicago sono stati concordi nel premiarlo in modo unanime. Giuseppe Migliore risulta essere il migliore cardiologo-emodinamista che ha salvato la vita a molte persone affette da gravi disturbi cardiovascolari e in necessità di interventi salva-vita. Le sue capacità mediche lodevoli consisterebbero nel fatto che riesce a salvare il miocardio del paziente attraverso una angioplastica che usa l’arteria radiale, anziché quella femorale come consuetudine.

Giuseppe Migliore avrebbe appreso questa tecnica durante i suoi anni da studente tirocinante al Cinisello di Pisa (ben 12 anni fa) e avrebbe deciso di utilizzarla nei suoi interventi affinandola con la pratica sempre di più. L’uso dell’accesso radiale è in costante crescita ed è infatti conosciuto ormai dai cardiologi di tutto il mondo. La tecnica è stata descritta per la prima volta nel 1948 da Radner, con esposizione chirurgica dell’arteria radiale. Da allora è stata ampiamente perfezionata; è diventata completamente percutanea ed utilizzata anche nel caso di infarti acuti. Rispetto all’accesso femorale, usato abitualmente in cardiologia, l’accesso radiale causa minori complicanze al sito di accesso vascolare, consente una deambulazione più rapida, offre un maggiore comfort post-procedurale per il paziente ed un minor costo. Inoltre, fattore di massima importanza sarebbe la riduzione della mortalità nei pazienti con infarto miocardico od ictus in corso, sottoposti ad intervento con accesso radiale.

L’uso di tale tecnica talvolta si scontra sia con le difficoltà degli operatori nel familiarizzarci e dei laboratori non ancora aggiornati. In Italia, purtroppo, non possediamo statistiche in merito a quest’approccio chirurgico. Sappiamo che in Francia tale tecnica gode di un reale approccio pratico. Il 28 % dei pazienti viene operato con accesso radiale (percentuale molto incoraggiante rispetto all’Italia).

Giuseppe Migliore è riuscito a sbaragliare sia un medico americano che uno indiano; ora, sia il presidio ospedaliero Villa Sofia, che tutti i pazienti del reparto di cardiochirurgia con cui il dottor Migliore lavora, possono andare fieri di un uomo che ha fatto del salvare vite una grande missione di successo.

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