Etichette a semaforo, schiaffo dell’UE ai prodotti alimentari italiani

Negli ultimi mesi il tema dei semafori in etichetta è tornato protagonista delle cronache nazionali, il ministro per l’agricoltura Maurizio Martina ha espresso il suo diniego.

Etichette a semaforo, schiaffo dell’UE ai prodotti alimentari italiani

In studio UE una catalogazione degli alimenti similare al modello anglosassone: un semaforo sulle etichette dei cibi che penalizzerebbe i prodotti italiani e dell’area del Mediterraneo, come l’olio extravergine di oliva. Un legge che platealmente innalza gli interessi delle multinazionali, nella logica insensata ed ambigua dei colossi dell’industria alimentare, che attraverso il sistema del semaforo in etichetta, dovrebbero contrastare il fenomeno dell’obesità oramai incontrollabile: il “codice colore”non garantirebbe alcuna tutela al consumatore, inducendolo in errore e offendendo le nostre produzioni alimentari idonee per una corretta alimentazione.

L’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto, CHIC, Euro-Toques Italia, la Federazione Italiana Cuochi (FIC), Jeunes Restaurateurs Italia (JRE) e Le Soste hanno deciso di schierarsi a favore dell’azione del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Maurizio Martina che ha manifestato il suo fermo diniego a tale legge al Commissario Europeo per la Salute e la sicurezza alimentare e al Commissario Europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale.

Si tratta di un sistema intuitivo, semplicistico, della classificazione nutrizionale atto a penalizzare molte eccellenze italiane, in un meccanismo paradossale ed inconcepibile, per cui un bollino verde verrà assegnato ad una bibita gassata con dolcificante e un bollino rosso sarà stampato sul nostro olio extra vergine di oliva. Sono i prodotti agroalimentari del nostro Paese, i più richiesti al mondo, come formaggi, salumi, olio, ad essere in pericolo.

Francesco Paolo Valentini, imprenditore agricolo e produttore di vino e olio artigianali dichiara: “Il sistema di etichettatura a semaforo è semplicemente uno stratagemma della grande industria alimentare per promuovere prodotti a basso contenuto di zuccheri e grassi, ovvero i prodotti “light”. I prodotti sani diverranno nocivi a favore dei grassi su cui non viene attuata alcuna distinzione fra le varie tipologie, ovvero grassi saturi – pericolosi per la salute – e grassi monoinsaturi e polinsaturi – benefici per la salute -.

L’olio extravergine di oliva l’esempio più macroscopico: l’eccezionale alimento contiene infatti circa il 75% di grassi monoinsaturi, il 10% di grassi polinsaturi (omega 3 e 6) e solo il 15% di grassi saturi.

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