Commissione Camera approva, senza deputati cattolici, ddl su Biotestamento

La Commissione Affari sociali della Camera - senza i deputati cattolici - ha proseguito i lavori approvando il maxiemendamento di riformulazione dell'art. 3, che dà la possibilità al malato di decidere l'interruzione della nutrizione ed idratazione artificiale.

Commissione Camera approva, senza deputati cattolici, ddl su Biotestamento

Quando i deputati cattolici avevano già abbandonato i lavori della seduta che doveva approvare il testo del ddl sul Biotestamento (Disposizioni anticipate di trattamento – Dat), la Commissione Affari sociali della Camera ha proseguito i lavori approvando il maxiemendamento di riformulazione dell’articolo 3, che dà la possibilità al malato di decidere l’interruzione della nutrizione ed idratazione artificiale.

I parlamentari cattolici non hanno voluto partecipare a questo voto, di conseguenza altri emendamenti da loro proposti sono decaduti.

Il testo arriverà il 27 febbraio nell’Aula della Camera dopo che le Commissioni competenti lo avranno ulteriormente vagliato. Tra i componenti della commissione c’era Eugenia Roccella (Idea) che ha spiegato: “Per effetto del cosiddetto maxi-emendamento ‘canguro’ presentato dal Pd sono decaduti 93 emendamenti su 102 da noi presentati all’articolo 3 del ddl, cuore della legge. A questo punto abbiamo sollevato una questione di costituzionalità presentando un ricorso alla presidenza della Camera e alla giunta del regolamento“.

Il ddl è composto da 5 articoli. All’articolo 3 si stabilisce che ogni persona di maggiore età e capace di intendere e volere, se prevede una incapacità ad autodeterminarsi può, attraverso il Biotestamento (Dat), esprimere consenso o rifiuto alle scelte terapeutiche, ai singoli trattamenti sanitari, compresa la possibilità di nutrizione e idratazione artificiale.

Il soggetto può anche indicare una persona di fiducia che ne faccia le veci e lo rappresenti nei rapporti con il medico e con le eventuali strutture sanitarie. Nell’articolo è previsto che il medico è vincolato dalle disposizioni del malato.

Le Disposizioni anticipate di trattamento in caso di pratica dell’eutanasia attiva e del suicidio assistito seguono un iter diverso per il medico quando il paziente lo richiede. E’ in corso una proposta di legge su iniziativa popolare per legalizzare l’eutanasia, se ne fa carico l’Associazione Coscioni, ed è affidata alle commissioni congiunte Affari sociali e Giustizia, ma dal 3 marzo 2016 non se ne parla.

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