18 Febbraio: Giornata Internazionale della Sindrome di Asperger

Ricorre oggi la Giornata Internazionale della Sindrome di Asperger, scoperta per la prima volta dal pediatra austriaco Hans Asperger. Quali i sintomi e le caratteristiche di questa forma di autismo?

18 Febbraio: Giornata Internazionale della Sindrome di Asperger

A partire dal 2007, il 18 febbraio di ogni anno, si celebra la Giornata Internazionale della Sindrome di Asperger, indetta per la ricorrenza della nascita del pediatra austriaco Hans Asperger (18 febbraio 1906), il primo a scoprire questa sindrome in quattro bambini che presentavano aspetti comuni caratterizzati da difficoltà di interazione sociale.

Purtroppo all’epoca i suoi scritti, in lingua tedesca, non riuscirono ad ottenere una grande diffusione e la patologia da lui individuata non venne riconosciuta.

Solo dopo la sua morte, avvenuta nel 1980, la psichiatra inglese Lorna Wing riuscì a far dare ai suoi studi la giusta risonanza e diede al disturbo comportamentale da lui descritto il nome di Sindrome di Asperger. Questa sindrome è un insieme di condizioni mentali e comportamentali che fanno parte dello spettro dei disturbi autistici.

La sua caratteristica principale è la mancanza di abilità sociali. Chi ne soffre ha difficoltà nell’interazione sociale e nella comunicazione: è difficile per lui comprendere il linguaggio simbolico, i giochi di parole, non ha bisogno di fare amicizia o di interagire con le persone. A differenza di altri tipi di autismo, le sue capacità cognitive sono normali, ovvero, il suo quoziente di intelligenza è nella norma, come quello di qualunque altro.

L’unica mancanza in queste persone è la loro mancanza di abilità sociali, la mancanza di risorse per relazionarsi con gli altri. Alcuni possono essere carenti nell’interazione e altri nella comunicazione. Nessun caso è generalizzabile, “ognuno ha le sue peculiarità“, afferma Mariana Perretti, una psicologa dell’Associazione Federación Asperger España. Pertanto, la diagnosi spesso non è facile, perché quando in realtà questa mancanza di competenze viene rilevata è tardi, quando ormai un soggetto è maggiore d’età e ha iniziato a relazionarsi con gli altri. Spesso si può confondere questo disturbo con la timidezza di un bambino che gli rende difficile farsi degli amici: insomma, i segnali di allarme sono difficili da individuare, e la diagnosi è piuttosto tardiva.

Normalmente la maggior parte dei casi vengono diagnosticati in adolescenza. Ma anche alcuni adulti lo scoprono intorno ai 40 o 50 anni, perchè vedendo film o serie tv, si sentono completamente identificati in quello che stannovedendo e per questo si rivolgono all’associazione. Ciò è dovuto principalmente all’ignoranza, alla mancanza di specialisti e perché forse la loro incidenza è inferiore rispetto ad altri casi“, spiega Jose Antonio Peral Parrado membro della stessa Associazione spagnola.

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