Salvini sullo ius soli: “Se Papa Francesco lo vuole in Vaticano, faccia pure”

Matteo Salvini, il leader della Lega Nord, ha attaccato duramente su Facebook Papa Bergoglio per le parole espresse in merito allo legge sullo ius soli e sullo ius culturae.

Salvini sullo ius soli: “Se Papa Francesco lo vuole in Vaticano, faccia pure”

Nel messaggio per la Giornata del Migrante 2018, che si celebrerà il prossimo 14 gennaio, Papa Francesco ha detto che nel rispetto del diritto universale ad una nazionalità occorre riconoscerla e certificarla a tutti i bambini e le bambine al momento della nascita: la apolidia in cui vengono a trovarsi migranti e rifugiati può essere facilmente evitata attraverso una legislazione sulla cittadinanza affine ai principi fondamentali del diritto internazionale.

Secondo il Pontefice occorre assicurare a tutti i bambini l’accesso regolare all’istruzione primaria e secondaria, un diritto vigente in Italia. Spagna, Germania e Finlandia, nel frattempo, hanno rimesso in discussione la possibilità di concedere meno facilmente la cittadinanza agli stranieri.

Il leader della Lega NordMatteo Salvini, ha riposto la propria risposta su Facebook: “Sì allo Ius soli’. Se lo vuole applicare nel suo Stato, il Vaticano, faccia pure. Ma da cattolico non penso che l’Italia possa accogliere e mantenere tutto il mondo. A Dio quel che è di Dio, a Cesare quel che è di Cesare. Amen. #stopinvasione“.

Roberto Calederoli ha sentenziato che invocare la cittadinanza per persone che devono ancora integrarsi, dimostrando di adeguarsi alle leggi vigenti e al nostro modo di vivere, è un enorme sbaglio: l’introduzione nel nostro ordinamento dello ius soli e dello ius culturae, secondo Calderoli, regalerebbe la cittadinanza italiana a oltre due milioni di immigrati che, peraltro, non la richiedono neppure. 

Ha continuato dicendo che l’Italia è lo Stato che concede più cittadinanze in Europa, oltre 200 mila l’anno, e non vi è alcuna ragione per donare in un colpo solo due milioni di nuove cittadinanze. “A differenza della Città del Vaticano, dove la concessione della cittadinanza avviene raramente e solo in casi eccezionali”.

Tony Iwobi, nigeriano responsabile federale del Dipartimento Sicurezza e Immigrazione della Lega, ha apertamente parlato di gravissima e inaudita intromissione di Papa Francesco nella politica italiana, sentenziando che il sì allo ius soli e allo ius culturae conferma che il signor Bergoglio è uno degli artefici, insieme al governo del Pd, di questa scellerata invasione di finti profughi e dell’assurda politica a porte spalancate sull’immigrazione.

Iwobi ha aggiunto che, del resto, Papa Francesco è andato a Lampedusa con le braccia aperte invitando i disperati di tutto il mondo in Italia. Seguendo tale logica, Tony sostiene che chi sbarca illegalmente deve essere spedito in Vaticano a spese della Chiesa e del Pontefice

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