Rai, approvata all’unanimità la deroga per il limite compenso artisti

E' stata approvata dal consiglio di amministrazione della Rai la deroga al tetto dei 240mila euro imposto per le prestazioni artistiche; sono tanti i vip che festeggiano, anche se ci sarà una decurtazione del 10%.

Rai, approvata all’unanimità la deroga per il limite compenso artisti

Dopo le dimissioni dello scorso mese del Dg Rai Campo Dall’Orto, si è aspettata la nomina del giornalista Mario Orfeo alla Direzione Generale di Viale Mazzini per votare la deroga al limite di 240mila euro, imposto per i compensi di svariati personaggi noti del mondo Rai, ma anche per i tanti giornalisti che lavorano per l’azienda di Stato.
La storica decisione, che ha visto uniti – almeno per una volta – tutti i membri del consiglio di amministrazione della Rai, lascia quindi la possibilità di superare il limite massimo consentito solo per le prestazioni di natura artistica, escludendo di fatto tutte quelle prettamente giornalistiche e che attengono al campo della mera informazione.

Il Cda della Rai ha voluto chiarire il significato di “prestazione di natura artistica”, considerando come tali le prestazioni che sono in grado di offrire un “intratteimento di natura generalista” così come quelle che creano o aggiungono valore editoriale al programma. Anche se si è tolto il limite al tetto massimo dei compensi, si è però deciso per una diminuizione del 10% dei compensi stessi, percentuale che cresce proporzionalmente al crescere del compenso.

L’importante decisione presa da Viale Mazzini è stata presa in considerazione delle normative di legge, oltre che del parere dell’Avvocatura di Stato, così come quelle del Ministero dello Sviluppo Economico, oltre naturalmente alla prospettiva di crescita aziendale. Il comunicato diramato dal Cda tiene a precisare che ogni deroga, dovrà naturalmente essere ben motivata e singolarmente approvata.

Se da un lato sono stati tanti i commenti favorevoli a questa nuova policy aziendale, dall’altro non sono mancate le critiche, come quella di Michele Anzaldi, Pd, della Commissione di Vigilanza Rai, che tuona dicendo che oggi festeggiano solo 41 persone, in barba a ciò che è stato deciso dalla legge votata in Parlamento.

Oltre al consigliere di Vigilanza Rai, scende in campo anche la nota associazione dei consumatori Codacons, il cui presidente l’avv. Carlo Rienzi punta il dito contro la nuova decisione Rai, ritenendola più un’operazione fatta ad hoc per salvare due protagonisti indiscussi del palinsesto Rai, ovvero il giornalista Bruno Vespa con il suo storico programma “Porta a Porta”, ma anche il volto di Rai 3 Fabio Fazio, che nei giorni scorsi aveva più volte lasciato intendere un suo allontanamento dall’azienda di Stato.

Carlo Rienzi, in qualità di presidente del Codacons, ha manifestato l’intenzione di voler andare a fondo della questione, presentando un ricorso alla Corte dei Conti, organo competente per decidere circa la leicità di decisione relative ai compensi della pubblica amministrazione, ancor più ed in considerazione del fatto che tali compensi vengono pagati con il canone Rai, pagato dai cittadini italiani.

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