Pubblica amministrazione: ecco come si aggirano i tetti ai compensi

Per legge, i dirigenti di fascia più alta non possono superare il tetto di 240mila euro lordi all'anno ma, con alcuni espedienti, riescono facilmente a superare questo tetto, arrivando quasi a raddoppiare i loro incassi. Vediamo come.

Pubblica amministrazione: ecco come si aggirano i tetti ai compensi

Risale al 2014 una legge italiana che blocca, se così si può dire, i compensi ai Dirigenti della Pubblica Amministrazione imponendogli un tetto – già tremendamente alto – di 240 mila euro lordi annuali, fissando poi altri due tetti, anch’essi giudicati dai più eccessivamente alti, di 192 mila e 120 mila euro.

Sembra, però, che ai dirigenti questi soldi non bastino; infatti, in tutte le Pubbliche Amministrazioni, senza differenza alcuna tra nord e sud, questi tetti imposti dallo Stato vengono molto facilmente aggirati tramite l’uso di diversi espedienti.

Basta rinviare l’applicazine di questa norma, ad esempio, ed il gioco è fatto; oppure si possono ritoccare questi limiti, pagando molto più del dovuto qualche straordinario o effettuando promozioni ‘a pioggia’. Stando alle ultime indagini, sembra proprio che la fame di soldi dei nostri dirigenti pubblici non abbia mai fine e che, è proprio il caso di dirlo, non viene fatta mai una legge se prima non viene trovato il modo di aggirarla.

Ad esempio, la provincia di Bolzano ha provato – inutilmente – a far applicare la normativa del 2014 due anni dopo, nel 2016, ma invece che abbassare il compenso dei dirigenti e mettere così un tappo alla sperpero di denaro pubblico, sono stati costretti a fare l’esatto contrario, cioè ad aumentare questa soglia addirittura del 20%, che ora è arrivata a 288mila euro, così come racconta il ‘Messaggero’.

Il sud, però, non è da meno; infatti, in una delle regioni più rappresentative del sud Italia, la Campania, ha fatto scalpore la notizia che un medico è riuscito a guadagnare – oltre allo stipendio base, già esageratamente alto – ben 120mila euro, grazie a degli straordinari che, invece di essere pagati – come la legge prevede – 20 euro l’ora, sono stati pagati il 300% in più: 60 euro.

Sempre in Campania, la Corte dei Conti ha stabilito che, nel settore medico, ci sono state un bel po’ di promozioni ‘a pioggia‘: ci sono, infatti, ben 523 primari ospedalieri in più rispetto a quelli che servirebbero. La cosa che dovrebbe far riflettere è che ricevono tutti lo stipendio da primario!

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