Primarie Pd in Liguria: vince Paita, ma Cofferati non riconosce esito

Paita dice: "Ho vinto in 3 Province su 4 con uno scarto enorme, adesso lavorerò per l'unità del Pd. Saranno anni rock". Cofferati dice di non riconoscere il risultato ed invita ad accertare eventuali irregolarità

Primarie Pd in Liguria: vince Paita, ma Cofferati non riconosce esito

Raffaella Paita, assessore alle Infrastrutture e alla Protezione civile della Regione, è stata applaudita dai suoi sostenitori, che hanno festeggiato la vittoria della candidata nella sede del Pd dove ancora si sta svolgendo la raccolta dei dati delle primarie. Secondo i primi dati ufficiali Paita avrebbe 4.000 voti di vantaggio rispetto a Sergio Cofferati. L’assessore ha risposto: “Lavorerò per l’unità del Pd e per affrontare al meglio la sfida delle regionali, saranno anni rock”.

Ma Cofferati prima di pronunciarsi definitivamente ha deciso di non riconoscere l’esito del voto se prima non si pronuncia il comitato di garanzia sulle varie segnalazioni di irregolarità che ci sono state durante le primarie. Paita ha avuto più voti nelle province di Imperia, Savona e La Spezia, mentre Cofferati ha primeggiato a Genova e nel Tigullio. 

I seggi domenica erano aperti dalle 8 alle 20 e gli elettori hanno avuto modo di scegliere fra Raffaella Paita, Sergio Cofferati e Massimiliano Tovo del Centro Democratico. Sia i vincitori che i vinti hanno affermato che c’è stata un’alta affluenza alle urne, e infatti a votare sono stati 55 mila elettori.

Nonostante tutto le polemiche continuano e Cofferati ha spesso attaccato la sua avversaria durante la campagna elettorale. Inoltre, l’ex segretario della Cgil ha anche
denunciato la presenza ai seggi di stranieri, per la maggior parte cinesi e marocchini, e ha definito questa scelta “un inquinamento molto pesante non solo per i voti della destra ma con il voto organizzato di intere etnie”. 

Cofferati ha anche ribadito che le irregolarità saranno segnalate alla commissione di garanzia e alla segreteria nazionale del partito, che deciderà se riconoscerle o meno. Anche il Centro Democratico si è unito alla polemica, definendo la scelta una “carnevalata” e aggiungendo: “Con quale coraggio, tra file di cinesi e marocchini, persone che chiedono agli imbarazzati scrutatori dove possono ritirare il compenso che gli è stato promesso per il voto, noti esponenti del centrodestra ai seggi, si continuino a demonizzare le preferenze visto che durante le elezioni politiche esistono controlli e garanzie che non sono nemmeno lontanamente paragonabili ai controlli fai da te delle primarie”.

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