Politica, Camera vota tetto agli stipendi dei funzionari

Tetto di 240 mila euro annui per i funzionari parlamentari. Ora le legge passa al Senato

Politica, Camera vota tetto agli stipendi dei funzionari

E’ scontro fra politici e i dipendenti di Camera e Senato. Dopo il sì di Montecitorio al tetto massimo degli stipendi dei lavoratori parlamentari, questi hanno protestato. Il limite fissato è di 240.000 euro all’anno.

“Bravi, Bravi, Bis!”, “grazie!”. Così i dipendenti della Camera dei Deputati hanno ironicamente risposto a questi tagli. La votazione ha visto tutti i partiti votare alla riduzione, tranne Edmondo Cirielli di Fdi che ha votato no e il leghista Davide Caparini che si è astenuto. Ora la legge dovrà passare al Senato e riguarderà i rispettivi dipendenti. “Chi al momento ha uno stipendio inferiore al tetto– spiega la vicepresidente della Camera Marina Sereni – vedrà fermarsi la crescita dello stipendio al raggiungimento di quella cifra. Chi invece lo supera subirà una riduzione straordinaria del proprio stipendio tra il 2014 ed il 2017 fino al raggiungimento del proprio tetto retributivo di riferimento”. Intanto le funzioni aggiuntive non potranno superare il 25% del limite fissato. Ancora non sono state decisi i compensi dei Consiglieri. Fra i funzionari del Parlamento c’è chi guadagna 406mila euro annui (segretario generale) o 304 mila (vicesegretario). Facendo il barbiere o l’autista in dieci anni si può arrivare a 50 mila euro. Numeri che hanno indotto a prendere provvedimenti.

In questo clima di riduzione della spesa, anche per dipendenti del Parlamento è arrivata la notizia di tagli al loro stipendio. Protestano i sindacati dei funzionari, che dichiarano battaglia. A rappresentare questa categoria ci sono 25 sigle sindacali diverse. Soddisfazione dal presidente della Camera, Laura Boldrini. “E’ un passo importante e positivo –spiega il presidente Boldrini in una nota- quello fatto stamattina dall’ufficio di presidenza della Camera, che ha approvato gli indirizzi per la contrattazione con le organizzazioni sindacali dei dipendenti sul nuovo assetto retributivo, in linea con il principio dei tetti massimi che vale per tutte le amministrazioni pubbliche”.

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