PD, ultimo atto: si intravede la scissione

Arrivata al bivio la minoranza formata da Bersani, Rossi ed Emiliano verso la scissione contro il Pd. Sviluppi importanti sono attesi per martedì. Si preannunciano le primarie ad Aprile ed il congresso entro Maggio.

PD, ultimo atto: si intravede la scissione

Bersani, Rossi ed Emiliano in un comunicato affermano “scissione causata da Renzi”. Ore decisive attendono il partito, entro martedì si decideranno le sorti.

Renzi parla di primarie ad Aprile e congresso verso Maggio, le incertezze incombono sul Governo Gentiloni e si intravedono le elezioni a settembre. Mattarella e Franceschini chiedono lealtà al governo. Un’assemblea nazionale del partito, difficile, in cui è parsa chiara la decisione di Bersani, Rossi ed Emiliano verso l’uscita dal Pd.

Un comunicato emanato alle ore 19 sembra non lasciare alcun dubbio – vicini alla scissione del partito -. Enrico Rossi preannuncia l’avvio di un nuovo partito politico, mentre Pierluigi Bersani gira il tiro su Renzi affermando “ha tirato su un muro”, ribadendo il concetto che non si parla più di Pd ma di partito di Renzi.

Michele Emiliano, prendendo la parola, aveva dichiarato che la strada di un accordo con Renzi era probabile, auspicando una chiusura positiva.

In un comunicato lanciato poco dopo aver lasciato l’Hotel Parco dei Principi, i rappresentanti delle minoranze – affermano – “è ormai chiaro che è Renzi ad aver scelto la strada della scissione assumendosi così una responsabilità gravissima”.

Bersani, Emiliano e Rossi, consapevoli che una rottura con il Pd comporterebbe molti rischi, affermano che i tentativi rivolti all’unità del partito sono risultati inutili. Da parte sua, Renzi detiene il pugno di ferro non cedendo su nessuna delle richieste avanzate relative al congresso, al programma elettorale, alla legge elettorale ed alle liste.

Di sicuro, non si aspettavano le affermazioni di Renzi “peggio della parola scissione c’è solo la parola ricatto”. Nel suo intervento, infatti, con fare fermo e deciso, Renzi ha preannunciato il congresso verso Maggio, si è detto propenso al raffronto verso il programma, ribadendo il No alle richieste della minoranza.

Una non candidatura non è accettabile replica Renzi “non potete chiedere a chi si dimette di non candidarsi – spiega – perché è l’unico strumento con cui si evita la scissione. Non è una regola del gioco democratico. Avete il diritto di sconfiggerci, non avete il diritto di eliminarci”.

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