Obama giustifica i raid in Siria: “E’ una guerra mondiale”

Il raid americano in Siria è stato da molti definito "un successo" ma c'è chi accusa gli Stati Uniti di aver agito senza nessun preavviso ma il Presidente Obama risponde "è una questione mondiale"

Obama giustifica i raid in Siria: “E’ una guerra mondiale”

L’America è passata all’azione e ha colpito nel corso della notte il nord della Siria; i bombardamenti hanno provocato 11 morti, tra cui 7 bambini. “Non c’è tempo da perdere” spiega il Presidente Obama, che considera questa guerra non solo americana, ma riguardante tutto il mondo. Si giustifica al riguardo, spiegando: “Abbiamo sventato un complotto di al Qaida in Siria contro gli Stati Uniti e i nostri alleati” e ancora “Il gruppo Khorasan, legato ad al Qaida, si apprestava a sferrare attacchi importanti contro obiettivi occidentali” e molto probabilmente, aggiunge il portavoce del pentagono, questi attacchi avrebbero riguardato precisamente gli Stati Uniti. Non solo, gli intelligence USA rivelano che il gruppo Khorasan stava progettando attentati con bombe sugli aerei, utilizzando per il fine dentifrici e abiti esplosivi.

I media americani definisco  il gruppo terroristico Khorasan uno dei più pericolosi al momento. La stampa statunitense affema che i raid di questi giorni sono stati un “successo“; secondo le stime avrebbero ucciso 120 miliziani jihadisti appartenenti all’Isis. Ma come si schiera l’Italia riguardo questa battaglia contro l’integralismo religioso definita “mondiale”? Palazzo Chigi ribadisce che il nostro Paese fa parte della coalizione impegnata nella lotta contro la minaccia terroristica, e continuerà a seguire i principi dell’ONU sempre però nel rispetto della Costituzione Italiana. Sorgono comunque delle polemiche riguardo gli improvvisi attacchi americani in territorio siriano; gli USA non hanno informato lo Stato Siriano sui raid e non hanno chiesto alcun permesso per farlo. Di fronte a domande sulla giustificazione legale della sua campagna aerea contro l’Isis, Obama risponde: “Quando il mondo è minacciato, quando il mondo ha bisogno di aiuto, l’ America accorre. E noi ci rivolgiamo ai nostri soldati“.

La Siria si dice comunque pronta ad una collaborazione internazionale volta a distruggere gli enti terroristici e intanto vengono citate altre Nazioni partner che parteciperanno a pieno titolo e sono: Arabia Saudita, Emirati Arabi, Giordania e Baherein con l’ aggiunta imminente della Gran Bretagna. A detta della stampa britannica, la partecipazione potrebbe essere annunciata già nel corso di questa settimana sotto l’approvazione di un’assemblea convocata appositamente da David Cameron. Mosca è pronta a collaborare ma è più riservata al riguardo; legalmente, per l’avvio dei raid contro lo Stato Islamico, deve prima avere il fermo consenso del governo di Damasco.

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