Minniti: salviamo vite in mare che diverranno solo un problema italiano

Il ministro dell’Interno, Marco Minniti, ha rilasciato a Milena Gabanelli, del "Corriere della Sera", un'intervista che sta facendo discutere per talune dichiarazioni sull'immigrazione e l'Europa.

Minniti: salviamo vite in mare che diverranno solo un problema italiano

Il Ministro dell’Interno Marco Minniti ha rilasciato – a Milena Gabanelli del “Corriere della Sera” – un’intervista che sta facendo discutere: i temi centrali sono stati l’immigrazione, la Libia, la sicurezza, e le Ong: “Io vorrei che una nave, una soltanto, si dirigesse in un altro porto europeo, sarebbe il segnale di un impegno solidale dell’Europa.”

Minniti ha spiegato che tutta l’Africa subsahariana è in movimento: fermando le partenze dalla Libia, i flussi potrebbero spostarsi sulle coste egiziane e, al Cairo, non vi è alcun ambasciatore di riferimento. Il Ministro ha sottolineato che, per riuscire ad attuare un qualche tipo di cooperazione con Egitto, occorra che venga svelata la verità sulla vicenda Regeni: l’Egitto è un paese determinante sia nei rapporti con la Libia, sia per l’immigrazione, sia per il terrorismo.

Minniti ha parlato anche del tema scottante dell’ong e dei presunti legami con i trafficanti, dicendo che tante navi di nazionalità diverse – Panama, Malta, Paesi Bassi, Belize, Gibilterra – operano soccorsi in altre zone, per sbarcare i migranti in Sicilia: sarebbe auspicabile che anche una soltanto si dirigesse in un altro porto europeo, per lanciare quel segnale atteso di un impegno solidale da parte dell’Europa.

Il Ministro intende battersi per ottenere tale risultato perché ritiene inaccettabile separare il momento del soccorso da quello dell’accoglienza: “salvo una vita in mare, ma che fine fa poi quella vita è un problema di un solo Paese. L’Italia”. Sugli sbarchi in Italia, 30% in più rispetto all’anno scorso, e sul sistema dell’accoglienza, che si poggia sul terzo settore, Minniti ha sottolineato che hanno scelto la ripartizione dei flussi in piccoli gruppi, dando la gestione solo ad associazioni scelte con piccoli appalti, per evitare infiltrazioni della criminalità –  che del resto – sono avvenute ugualmente.

La Gabanelli ha esternato al Ministro le proprie perplessità su tale scelta, dicendo che ogni giorno arrivano mille migranti che vengono stipati casualmente, lasciandoli in balia dei Comuni. La giornalista ha incalzato dicendo che un 60% sarà sicuramente rimpatriato, ma molti spariranno prima nel nulla. “Io credo che la prima accoglienza debba essere gestita dal pubblico nei suoi numerosi immobili, senza pagare affitti a terzi. E avviare lì dentro il processo di identificazione, corsi di lingua e formazione, assumendo personale specializzato. Trascorsi i 6 mesi, solo chi ha diritto alla protezione viene affidato ai Comuni” ha detto in conclusione.

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