Matteo Renzi incerto sul cuneo fiscale, sicuro sul blocco aumento dell’IVA

L’ex premier blocca Gentiloni sull’aumento dell’IVA, dubbi sul cuneo fiscale. Sicuro nel flop dei giudici nel caso Consip. “Noi del Giglio magico siamo fuori dai consolidati blocchi di potere".

Matteo Renzi incerto sul cuneo fiscale, sicuro sul blocco aumento dell’IVA

Matteo Renzi esprime le sue perplessità sul cuneo fiscale, nello stesso tempo blocca con decisione l’aumento dell’IVA. L’ex premier ribadisce tutto l’appoggio al governo Gentiloni, ma nel contempo si prepara per le elezioni previste nel 2018. Pronto ad agire nei prossimi mesi per mostrare non il solito ‘parlottìo’, ma puntando tutto su azioni concrete.

Durante la trasmissione di Porta a Porta, Renzi parla della storia Consip, dichiarandosi vicino al padre, ma per la verità. Certo dell’ennesimo flop dei giudici. Spingendoli verso un operato rapido che chiarisca tutti punti oscuri.

L’ex premier ha dichiarato al quotidiano La Stampa: “La mia forza e la mia debolezza – dice – sono state lo star fuori da certi ambienti della Roma politico-burocratica: vogliono farmela pagare per i padrini che non ho e non ho mai avuto. Sono sereno sul suo ruolo e su quelli del generale Del Sette e del ministro Lotti. Voglio usare una sua espressione: noi del Giglio magico siamo fuori dai consolidati blocchi di potere. Capisco che possa non piacere, ma dovranno farci l’abitudine”.

Il 30 aprile, Renzi si confronterà con Andrea Orlando e Michele Emiliano. Punterà tutto per riconquistare la segreteria del Pd. “Il lungo confronto avviato – dichiara l’ex premier – servirà appunto a capire le differenze”. Puntando subito sulla linea dei chiarimenti, Renzi afferma: “Non sono d’accordo con la separazione dei ruoli tra segretario e premier. Una simile scelta toglierebbe molta forza proprio al premier. Quando ho combattuto in Europa per ottenere maggiori margini di flessibilità per il nostro Paese, ho vinto non perché ero il presidente del Consiglio italiano, o almeno non solo per quello: ce l’abbiamo fatta perché ero il leader del maggior partito nella famiglia socialista, col 40% ottenuto alle europee”.

Smorzando i toni sul “sistema toscano”, Renzi afferma essere una fantasia ben lontano dalla realtà. Valutando il profilo dei sondaggi, c’è da preoccuparsi poiché le inchieste e la scissione hanno sferzato l’affluenza alle primarie che si registra in netto calo.

Renzi resta comunque positivo e fiducioso nella verità, puntando tutto il suo nuovo programma. Nello stesso tempo, lancia una falce su Bersani e D’Alema, affermando che un partito è fatto di tante cose, non si può ridurre ad un programma televisivo.

Parlando del fisco l’ex premier Renzi punta sul blocco dell’aumento dell’IVA, peserebbe come un macigno sulla polita. Il governo ha la possibilità di non azionare la “manovrina”, bloccando le clausole di salvaguardia che porterebbero in una sola direzione: aumento delle accise e delle tasse.

Il prossimo appuntamento di Renzi sarà al Lingotto, dove l’ex premier approfondirà tutte le sue iniziative direttamente con i suoi sostenitori, promuovendo il nuovo programma. A mancare all’incontro sarà Walter Veltroni che punta a non prendere posizione al congresso. Lanciando una mezza critica a Marchionne, ancora non gli va giù il fatto che abbiamo trasferito la sede fuori dall’Italia.

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