M5S propone taglio stipendi politici in aula: parlamentari in rivolta

Nell'ambito dell'approvazione del bilancio della Camera dei deputati, il Movimento 5 Stelle ha nuovamente chiesto il taglio degli stipendi dei parlamentari, ma la proposta è stata bocciata scatenando un putiferio.

M5S propone taglio stipendi politici in aula: parlamentari in rivolta

Gli stipendi dei parlamentari italiani, si sa, sono i più alti in tutta Europa. Particolare recentemente evidenziato anche da un servizio pubblicato da Euronews.com che rimanda all’inchiesta firmata dal giornalista Chris Harris, il quale ha ribadito una volta di più – numeri alla mano – come la classe politica italiana sia quella più pagata di tutto il continente.

Ma i numeri preoccupanti non si limitano semplicemente agli stipendi, poiché quella è di fatto la nota meno dolente del quadro generale. Come spiegato dallo stesso Harris infatti: “A fare la differenza è la parte dei rimborsi che in Italia non devono essere rendicontati e che sono introiti esentasse“.

Rimborsi che se non usati dal parlamentare costituiscono un secondo stipendio” ha poi precisato lo stesso giornalista. Come fare dunque per riuscire a rendere stipendi e vitalizi dei politici meno opprimenti per le casse dello Stato? La soluzione proposta oramai con stabile cadenza annuale dal Movimento 5 Stelle è semplice: effettuare dei tagli.

Ma quando nel corso dell’approvazione del bilancio della Camera dei deputati il grillino Manlio Di Stefano ha proposto il taglio degli stipendi dei parlamentari, la mozione è stata prontamente rifiutata dai vari schieramenti – come da copione. Il vero putiferio si è però scatenato quando lo stesso Di Stefano, in seguito al rifiuto collettivo, ha accusato i colleghi di non avere mai fatto altro che i politici per tutta la vita, e di non essere quindi in grado di interfacciarsi con le esigenze dei cittadini comuni.

L’ordine del giorno del Movimento 5 Stelle, come sottolineato dal deputato grillino, sarebbe: “dare uno stipendio dignitoso ai parlamentari, dignitoso per questa Camera perché fuori da qui dignitoso è già di 1.500 euro“. L’intervento di Manlio Di Stefano ha sollevato un fiume di polemiche in aula, con la Boldrini che ha ammonito il deputato M5S chiedendogli di: “Non offendere i colleghi in quest’aula perché qui ci sono molte professionalità“.

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