La Camera da il via libera alla legge ‘Dopo di noi’ sui disabili

E' finalmente arrivato il primo via libera per la legge in favore dei disabili privi del sostegno familiare, che vedrà dare agevolazioni fiscali e sostegno economico dopo che un disabile resti da solo, senza nessuno che lo possa aiutare

La Camera da il via libera alla legge ‘Dopo di noi’ sui disabili

Dopo anni di battaglie l‘Associazione di Genitori di Disabili ‘dopo di noi‘ raccoglie i primi successi di una campagna promossa per consentire aiuti e interventi a persone con handicap fisici e psicologici rimaste prive di sostegno familiare. La prima bozza di legge ha avuto il via libera dalla camera dei Deputati ed è passata all’esame del Senato. Se riceverà anche l’assenso del Senato, sarà un vero passo avanti di civiltà e di umanità.

Per la prima volta, infatti, lo Stato si farà carico di supportare economicamente ed in ogni altro modo possibile le condizioni di vita di disabili dopo la morte dei genitori. La legge in oggetto prevede infatti anche aiuti per la ristrutturazione delle abitazioni in cui i disabili vivono, la creazione di case famiglia per tutti coloro che non riescono a sostenere le spese di un’abitazione propria o hanno necessità di aiuti medici e sostegni psicologici più mirati.

Il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, si è dichiarata molto colpita positivamente dal fatto che il grado di civiltà e di maturità riscontrato dal Governo italiano consentirà un traguardo assistenziale che mette il nostro paese al livello dei paesi più avanzati nelle politiche di welfare.

Sono previsti stanziamenti pubblici di 90 milioni di euro nell’immediato fino ad arrivare, nel triennio successivo, alla cifra di 150 milioni di euro che saranno gestiti dalle regioni alle quali è demandato il compito di valutare, caso per caso, le necessità dei soggetti richiedenti l’intervento dello stato.

L’obiettivo della legge sul “Dopo di noi” ovviamente è quello di evitare che nel momento in cui vengono a mancare i parenti che li hanno seguiti, i disabili vengano lasciati a sé stessi, offrendo loro anche la possibilità di convivere e di aiutarsi reciprocamente nell’affrontare i disagi, ma anche le gioie, che la vita quotidiana comunitaria implica.

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