Jobs Act: avvio all’assegno di ricollocazione

Destinatari delle 30.000 lettere, lavoratori disoccupati percettori della Naspi da 4 mesi. I beneficiari dell'assegno di ricollocazione avranno diritto a bonus del valore massimo di 5.000 euro per un percorso finalizzato ad una nuova occupazione lavorativa.

Jobs Act: avvio all’assegno di ricollocazione

Pronto per la partenza l’assegno di ricollocazione previsto dalla riforma del Jobs Act, che coinvolgerà 30mila lavoratori disoccupati. L’annuncio è arrivato direttamente da Gentiloni durante una visita al centro per l’impiego di Avellino. Il presidente del Consiglio, puntualizza che l’assegno è rivolto in fase di prova, solo a una platea del 10% di lavoratori rispetto a quella da raggiungere a regime.

Gentiloni chiarisce che l’assegno di ricollocazione ha lo scopo di non barattare il reddito, quindi non è uno strumento che sostituisce il reddito. Punta al futuro, sostenendo il lavoratore durante un percorso finalizzato al rientro nel mondo lavorativo.

L’assegno di ricollocamento, nasce con l’unico scopo di garantire un posto di lavoro ai lavoratori disoccupati.

I destinatari delle lettere di ricollocazione sono lavoratori disoccupati da almeno 4 mesi, percettori della Naspi (la nuova indennità di disoccupazione). Il bonus a favore dei lavoratori potrà raggiungere un importo massimo di 5.000 euro. Per poter usufruire del percorso formativo necessario alla ricollocazione al lavoro, il beneficiario del bonus dovrà avvalersi del supporto di un centro per l’impiego o di un’agenzia di lavoro accreditata.

Resta ben chiaro, che il pagamento sarà stanziato al centro o all’agenzia, solo nel caso del ricollocamento al lavoro. Nello specifico, quando effettivamente il lavoratore è riuscito a ottenere una nuova occupazione lavorativa.

 Ad occuparsi del sistema di ricollocazione attraverso l’erogazione dell’assegno è l’Anpal (Agenzia per le politiche attive del lavoro), la quale ha sviluppato un sistema capace di garantire ad ogni lavoratore il proprio profilo di occupabilità, necessario per stabilire l’importo dell’assegno di ricollocazione. Puntando in un futuro non lontano a estendere il progetto a tutti i lavoratori disoccupati d’Italia.

Gentiloni concludendo, fa presente che l’Italia deve ripartire dalle “politiche attive”. Non si può e non si deve abbandonare i cittadini che rincorrono o hanno perso un lavoro. È necessario che lo Stato li guidi durante un percorso, garantendo servizi di natura intensiva, che mirano ad accompagnare il lavoratore verso una riqualificazione professionale diretta a un nuovo impiego.

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