Fino a 18 anni per chi sfregia con l’acido

La norma istituisce il nuovo reato di omicidio di identità per chi si rende responsabile di lesioni al volto con acido o fuoco: firmata dalle senatrici di tutti i partiti politici, è stata suggerita dall'agghiacciante vicenda di Carla Caiazzo.

Fino a 18 anni per chi sfregia con l’acido

Un disegno di legge sottoscritto dalle senatrici di tutti i gruppi, presentato al Senato dalla prima firmataria, Laura Puppato (Pd) e dal ministro per la Pubblica Istruzione Valeria Fedeli, prevede l’introduzione nel codice penale del reato di omicidio d’identità per sanzionare con pene molto pesanti, sino a 18 anni di carcere, chi è colpevole di lesione al volto con acido o fuoco.

Legge apripista in Europa che intende colmare un vuoto legislativo presente nei casi di deturpamento del volto da parte, spesso, di ex che non accettando la fine del rapporto e che con tali modalità paiono quasi voler cancellare la propria ossessione.

Un testo suggerito dall’agghiacciante vicenda di Carla Caiazzo, data alle fiamme il 2 febbraio di un anno fa dall’ex compagno mentre era incinta. I suoi consulenti, l’avvocato Maurizio Zuccaro e la criminologa Virginia Caravolo, hanno collaborato effettivamente con l’ufficio legislativo del gruppo Pd al Senato per la stesura del ddl.

Carla Caiazzo con voce tremante si auspica che tale disegno diventì realtà, che possa essere un deterrente, che nessuno provi più la sua sofferenza.

Gli uomini dovrebbero ricevere fin dai tempi scolastici l’educazione al rispetto degli altri. I bambini sono il frutto di ciò che osservano in casa e attraverso la loro formazione è possibile salvare qualche donna.

Un tema, quello della prevenzione nelle scuole, nella famiglia, nel lavoro, richiamato con forza dal ministro Valeria Fedeli che dice come urga un’educazione al rispetto per la differenza.

I ragazzi sovente ripetono quello che la società promulga, una corretta educazione sentimentale improntata sul rispetto della donna, delle sue scelte, in una visione dell’amore scevra dal possesso quasi oggettistico dell’amato, dovrebbe essere insegnata a scuola.

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