Enrico Letta da Napolitano per la fiducia al governo

Il premier di ritorno dagli Usa salirà al Colle per valutare la fiducia al governo dopo l'annuncio delle dimissioni collettive da parte dei parlamentari del Pdl

Enrico Letta da Napolitano per la fiducia al governo

Ormai anche Enrico Letta sembra rendersene conto: le larghe intese non funzionano. E oggi il premier, di ritorno da New York, dove ha partecipato all’assemblea dell’Onu, incontrerà il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per discutere della situazione del governo all’indomani dell’ennesimo strappo di Berlusconi, culminato con l’annuncio delle dimissioni in massa di senatori e deputati del Pdl, in caso la Giunta di Palazzo Madama voti la decadenza del Cavaliere il 4 ottobre.

Ieri sera Enrico Letta, appena informato della presa di posizione del Pdl, ha affermato: “Una vera umiliazione: mentre parlavo all’assemblea dell’Onu dove rappresentavo il Paese – ha detto il presidente del Consiglio – in sedi istituzionali del nostro Paese sono successe cose assai gravi. Quanto accaduto non ha umiliato me, ma tutta l’Italia”. E, a seguire, la richiesta di un chiarimento che dovrà avvenire in tempi rapidi e, continua Letta, “va fatto non nelle stanze della politica, ma davanti ai cittadini, in Parlamento”.

Infatti oggi Enrico Letta, dopo l’incontro con Napolitano, dovrebbe convocare il Consiglio dei Ministri, al fine di porre un voto di fiducia su un documento di iniziativa governativa prima del fatidico 4 ottobre, giorno in cui si potrebbe realizzare la decadenza del Cavaliere da senatore.

Intanto, il segretario del Partito Democratico Guglielmo Epifani invita Enrico Letta ad aprire in Parlamento un “chiarimento risolutivo”. “In questo – dice – il Pd lo sosterrà”. E poi attacca il Pdl: Se giovedì “Letta ha parlato di umiliazione, io aggiungerei che è stato anche un colpo alla schiena per l’Italia che lavora, che cerca di uscire dalla crisi”. Inoltre, “Il Pdl scherza con il fuoco, una crisi è da irresponsabili”.

A queste parole ha subito risposto Renato Brunetta, presidente dei deputati Pdl: “Rispediamo con decisione al mittente le opportunistiche accuse che ci rivolge il segretario pro tempore del Pd. Dal nostro schieramento politico nessun ‘colpo alla schiena del Paese’, ma anzi un’iniziativa senza precedenti nella storia della Repubblica proprio per difendere i principi di libertà e democrazia sulle quali si fondano le nostre istituzioni repubblicane”.

Insomma, nonostante il delicato periodo che sta attraversando il nostro Paese, i nostri rappresentanti di governo, invece di discutere le azioni da intraprendere per guidare l’Italia fuori dalla crisi, continuano a scornarsi su questioni che esulano dall’interesse dei cittadini. Forse l’unica soluzione è tornare alle urne, togliendo, in un colpo solo, ogni alibi residuo al Popolo della Libertà e mettendo compiutamente il Partito Democratico di fronte alle proprie responsabilità.

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