E’ morto Armando Cossutta. Fu l’anima del Partito Comunista Italiano

E' stato definito come il più filosovietico dei comunisti italiani, Armando Cossutta si è spento ieri ad 89 anni. E' storicamente una figura di rilievo, tra gli iscritti storici del Partito Comunista Italiano

E’ morto Armando Cossutta. Fu l’anima del Partito Comunista Italiano

E’ stato una delle colonne del Partito Comunista Itaiano negli anni in cui il rapporto con Mosca era molto forte: Armando Cossutta è venuto a mancare ieri, alla veneranda età di 89 anni, dopo una lunga degenza all’Ospedale San Camillo di Roma.

Era un ex partigiano ed “E’ rimasto fedele agli ideali della sua gioventù”, commenta Cuperlo.

Definito come il più filosovietico dei comunisti italiani, fondatore di Rifondazione Comunista dopo la trasformazione del PCI (Partito Comunista Italiano) e poi dei Coministi Italiani.

Iscritto al partito nel 1943, aveva partecipato alla resistenza nelle brigate Garibaldi, nel primo dopoguerra diviene dirigente del partito. Nel 1981 si oppose strenuamente alla linea revisionista del segretario Berlinguer, il quale aveva affermato che “la spinta propulsiva” della rivoluzione di ottobre si era esaurita (tentando così di sganciare i rapporti del PCI dai regimi comunisti del blocco sovietico), definendo questa linea come uno “strappo“.

Nel 1991 fondò con Lucio Libertini, Sergio Garavini ed alcuni altri, il Movimento di Rifondazione Comunista, di cui fu presidente. Quando nel 1998 Bertinotti, che era allora segretario del partito, rifiutò la fiducia al governo Prodi, Cossutta si oppose staccandosi dal partito e fondandone uno nuovo: il Partito dei Comunisti Italiani (PdCI).

Da allora al 2004 ha ricoperto la carica di presidente del PdCI e di senatore, essendo inoltre deputato al Parlamento Europeo. Dal 2009 invece è stato il vice presidente dell’Associazione Nazionale partigiani d’Italia, sempre fedele ai suoi ideali di vita e politici.

Nel 2015 resta vedovo della moglie Emilia Clemente dalla quale aveva avuto 3 figli: Anna, Dario e Maura, quest’ultima anche in politica seguendo le orme di un padre così importante. Negli anni della sua presidenza del PCI non mancarono certo le accuse e alcune controversie di un’acquisizione di denaro illecita ma furono prontamente smentite da Cossutta e non sono mai state verificate.

Con la sua morte si chiude una pagina della politica storica italiana, una politica basata sull’onestà intellettuale a sul rispetto dei valori propri e dell’avversario. Con Lui ci lascia l’ultimo baluardo di una politica “vera”, seria e costruttiva.

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