Depenalizzazioni: atti osceni e guida senza patente non sono più reati

Il governo italiano provvederà ad eliminare dal codice penale alcuni reati che fino ad oggi erano perseguibili dalla Legge come motivo di possibile arresto. Rimangono però molto alte le sanzioni amministrative

Depenalizzazioni: atti osceni e guida senza patente non sono più reati

Nei provvedimenti penali vi sono delle novità: in Italia non è più un reato guidare senza patente e commettere atti osceni in luoghi pubblici.

Tra il 13 ed il 17 gennaio 2016 il governo italiano provvederà a studiare la delega sulle depenalizzazioni. Ad oggi è stato approvato un esame preliminare dal Consiglio dei Ministri, su proposta di Andrea Orlando, Ministro della Giustizia, riguardo alla depenalizzazione di alcuni reati che da sempre sono motivo di condanna.

Lo studio legale Cantaldi pubblica sul proprio sito web, una lista dei reati che presto in Italia non saranno più puniti dalla Legge. Nel contenuto, c’è scritto che “chiunque, in un luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, compie atti contrari alla pubblica decenza” non verrà più perseguito legalmente, non vi sarà dunque un possibile arresto fino ad un mese, ed una multa che varia da 10 a 206 euro, ma bensì il nuovo provvedimento precede una multa che varia 5mila e 10mila euro.

Per atti osceni, si intende l’avere rapporti sessuali in un luogo pubblico, fare la pipì, ma anche andare in giro nudo ha la conseguenza di una multa molto alta. La nuova legislazione prevede anche che chi guiderà l’auto senza la patente, non dovrà affrontare nessun processo penale, ma dovrà invece pagare una multa, che varia dai 5.000 ai 30.000 euro.

Anche il possesso di droghe leggere, è stato riconsiderato dalla Legge italiana. Infatti, chi coltiva cannabis per motivi terapeutici è esposto ad una depenalizzazione solo per alcune inottemperanze delle prescrizioni. Anche il mancato versamento dei contributi previdenziali presso l‘Inps, non verrà più considerato un reato, se la somma non supera il 10 mila euro.

Altri reati depenalizzati sono l’abuso della credulità popolare, le rappresentazioni teatrali o cinematografiche abusive e il noleggio di materiale coperto da copyright. Rimane invece un reato, il disturbo della quiete pubblica, che prevede fino a tre mesi di arresto e sanzioni di circa 309 euro.

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