Decreto Cultura e Turismo approvato. Si torna ad investire

Approvato il decreto legge voluto dal ministro Franceschini. Nuovi provvedimenti per arte e cultura, tanti bonus e introduzioni per migliorarne la qualità. Non manca la polemica della Lega: "La cultura liquidata in mezza giornata"

Decreto Cultura e Turismo approvato. Si torna ad investire

Approvato il decreto Cultura e Turismo, con 159 sì e 90 no. Il provvedimento diventa dunque legge e comprende misure come l’art bonus, un credito d’imposta del 65% per le donazioni dei benefattori.

Ecco il commento di Franceschini: “Il provvedimento abbatte due barriere che per troppo tempo hanno monopolizzato il dibattito italiano: quella del rapporto tra pubblico e privato e quella della separazione tra la tutela e valorizzazione“. E aggiunge: “Grazie al positivo contributo di deputati e senatori, il decreto Cultura e Turismo è ora legge, con alcune migliorie significative al testo originale frutto del dibattito parlamentare. Finalmente anche in Italia ci sono strumenti fiscali adeguati per sostenere la cultura e rilanciare il turismo. Adesso non ci sono più scuse: veniamo da anni di tagli, è arrivato il momento di investire“. 

Il provvedimento riguarda molti settori, tra cui il Grande Progetto Pompei, con procedure di governance più semplici e con maggiori poteri affidati al direttore generale, anche se qualche polemica è già sorta per quanto riguarda la commissione regionale di garanzia istituita all’interno del ministero.

Le novità nel programma sono:
• le fondazioni lirico sinfoniche avranno un aumento di 50 milioni di euro per il 2014 del fondo di rotazione;

• innalzata da 5 a 10 milioni di euro il tax credit cinema per le imprese e le industrie tecniche che realizzano in Italia film stranieri utilizzando mano d’opera italiana;

• aumentato lo stanziamento per le agevolazioni fiscali al cinema e agli audiovisivi, di 5 milioni di euro, passando da 110 a 115 milioni;

• introdotto un credito del 30 per cento per ristrutturare piccole sale cinematografiche o ripristinare sale storiche;

• introdotto anche un tax credit per la digitalizzazione turistica e per la riqualificazione delle strutture ricettive;

 trasformazione dell’Enit in ente pubblico economico ed estinzione di Promuovi Italia Spa;

• conferiti incarichi dirigenziali nei poli museali tramite procedure di selezione pubblica.

Arrivano anche le polemiche, come quella del leghista al Senato Gian Marco Centinaio, che afferma: “Renzi ha sacrificato alle riforme ogni provvedimento. Cultura e turismo, il tanto sbandierato ‘petrolio’ italiano, sono stati liquidati in una mezza giornata e nell’ennesima fiducia. La politica dovrebbe chiedere scusa“. Speriamo proprio che si sbagli.

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