La Croazia entra nell’Unione Europea

Grandi festeggiamenti a Zagabria per l’entrata della Croazia nell’Unione Europea. Sarà il 28esimo stato membro. Napolitano: “Ora abbiamo un futuro comune”

La Croazia entra nell’Unione Europea

Migliaia di persone questa notte hanno celebrato l’ingresso della Croazia nell’Unione Europea, dopo 10 anni di lunghe e difficili riforme che hanno portato al referendum del gennaio 2012, in cui il 66% dei croati si pronunciò a favore del Trattato di adesione, ratificato poi da tutti i 27 paesi membri.

La Croazia è così la seconda delle sei repubbliche ex jugoslave ad entrare a far parte a tutti gli effetti dell’Unione Europea, dopo la Slovenia, che ha aderito nel 2004.

La festa centrale si è tenuta sulla piazza principale di Zagabria, dove davanti a circa 30 mila persone e 170 ospiti stranieri, presidenti, premier e ministri provenienti da tutti i Paesi dell’Ue e di quelli della regione balcanica, si sono esibiti 700 artisti, musicisti e ballerini. Presente al completo l’intera dirigenza dell’Unione Europea, con Herman Van Rompuy, Jose Manuel Barroso e Martin Schulz, mentre a rappresentare l’Italia c’erano il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il ministro degli Esteri Emma Bonino.

Jose Manuel Barroso, parlando alla folla, ha detto: “Oggi ha inizio un nuovo capitolo di successo, quello della Croazia che ritorna al suo posto, nel cuore dell’Europa” – “La Croazia può essere un esempio per gli altri Paesi della regione, ha intrapreso difficili riforme e adoperandosi nel contempo per la riconciliazione tra i popoli della ex Jugoslavia. Ora potrà aiutare gli altri Paesi, e posso garantire che l’Europa sarà aperta a tutti coloro che vorranno condividere i nostri valori”, ha affermato il Presidente della Commissione Europea.

Ma se l’entrata nell’Unione rappresenta grande obiettivo raggiunto dal governo croato, i rigidi vincoli economici europei preoccupano non poco autorità e cittadini.

L’economia è in recessione per il quinto anno consecutivo e il tasso di disoccupazione intorno al 20%, con 300 mila persone senza lavoro, è tra i più alti in Europa. La spesa pubblica, nonostante una politica di austerità e una severa disciplina fiscale, continua a pesare troppo e da Bruxelles hanno già dato segnali di malumore, indicando che il debito pubblico croato è ora al 54%, e nel 2014 potrebbe facilmente superare la soglia del 60%. Lo stesso vale per il deficit pubblico, quest’anno calcolato al 4,7%, dunque già al di fuori delle regole europee, che impongono un tetto del 3%. Non è pertanto escluso che una delle prime esperienze di Zagabria come membro dell’Ue sia l’apertura di una procedura di infrazione per deficit eccessivo.

Non è mancato il commento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il quale ha affermato: “Oggi vogliamo volgere il nostro sguardo all’avvenire, con sentimenti di gioia per il momento storico che stiamo per celebrare e di speranza per le prospettive che esso apre alle nuove generazioni. Occorre adesso lavorare insieme – prosegue il capo dello Stato – per portare a termine il processo di avvicinamento e adesione all’Europa unita dei Paesi dell’area balcanica, per contribuire al  rilancio dello sviluppo economico dell’Unione e per perseguire con comune determinazione la costruzione di una Europa politica nell’interesse dei suoi cittadini”.

 

Continua a leggere su Fidelity News