Consip, Renzi: "Governo valuti se alcuni carabinieri tramarono"

Consip, i carabinieri al pm: noi vogliamo arrivare a Renzi. Scafarto e Ultimo: "Abbiamo in mano due bombe". Questo un riassunto dei colloqui con la procuratrice di Modena Musti riferiti da lei stessa al Csm.

Consip, Renzi: "Governo valuti se alcuni carabinieri tramarono"

Sono allarmanti gli attacchi alla democrazia. Le carte del Csm (Corte Suprema della Magistratura) saranno analizzate dagli inquirenti nei prossimi giorni in procura a Roma. Vi sono preoccupazioni nel mondo politico per le ultime rivelazioni in merito all’inchiesta sulla società pubblica.

Matteo Renzi parla: “Penso che qualcuno che voleva utilizzare Consip per gettare fango su di me vedrà il fango ritorcersi contro, come per l’Expo, come per il Jobs act. Le intercettazioni sono state falsificate per montare un presunto scandalo contro un esponente delle istituzioni. Stimo e rispetto i magistrati e i carabinieri – aggiunge Renzi – perché penso che la stragrande maggioranza siano persone di alto livello a cui riservare gratitudine.

“Chi è al centro di queste vicende deve avere rispetto delle istituzioni”, continua il segretario del PD. “C’è un giudice a Roma e noi ci fidiamo dei giudici. Si tratta di una vicenda umana che mi è costata, so che persone a me molto care stanno soffrendo per questo”.

I carabinieri del Consip dicono alla pm di voler arrivare a Renzi. In più di un incontro tra Modena e Roma, il capitano del Noe Scafarto e il colonnello Ultimo (Sergio De Caprio) si rivolsero alla procuratrice di Modena, Lucia Musti, dicendo che lei avrebbe avuto, se l’avesse voluto, una bomba in mano, e avrebbe potuto far esplodere la bomba, così sarebbe scoppiato un “casino” e, loro sarebbero arrivati a Renzi.  La magistrata si è così sentita, in alcuni momenti, quasi messa sotto pressione, come se la sua libertà e le sue prerogative di capo della Procura potessero in qualche misura essere coartate.

I carabinieri di Consip, Scafarto e Ultimo, sono sotto accusa per aver usato metodi da matti. Parla il procuratore di Modena, Lucia Musti. Secondo lei, quei due sono veramente dei matti e dice di aver fatto bene a liberarsene subito. Inoltre, afferma che le loro intercettazioni sono state fatte coi “piedi”, e definisce le informative roba da marziani. A lei, quei due carabinieri sono sembrati solo e semplicemente dei matti spregiudicati, con un delirio di onnipotenza. 

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