Ricoverata per un motivo imbarazzante, confessa ai medici: “Mi è finito tutto nel…” (1 / 2)

Ricoverata per un motivo imbarazzante, confessa ai medici: “Mi è finito tutto nel…”

A volte capitano disavventure che preferiremmo tenere private, specialmente se il nostro compagno di sventura è quell’aggeggio allampanato lì che si può vedere nella foto. E’ un uccello? E’ un aereo? E’…no aspettate, era la prima, pur con le dovute differenze fisiologiche. Ma morfologicamente parlando, non ci si può sbagliare. Fabrizio Casalino lo definì “L’amico di gomma” nell’omonima canzone, e ad oggi è sicuramente una delle sue cover più riuscite. Ebbene gli amici di gomma possono manifestarsi in varie forme e dimensioni, poiché a seconda della conformazione e delle qualità dell’oggetto, differiscono anche gli usi che se ne possono fare. Quando però capita qualche incidente, dover chiedere aiuto può diventare terribilmente imbarazzante. Oggi andremo a scoprire la travagliata storia di Emma Philips, 24 anni, segni particolari: persona profonda. Molto profonda.

Dal momento che la vicenda è già sufficientemente delicata e scabrosa di per sé, allora faremo un gioco: la descriveremo dall’inizio alla fine senza l’ausilio di alcun termine scurrile. Così, tanto per divertirci. Come avrete avuto modo di desumere, Emma è una giovane donna che, sebbene amasse (e per quel che ne sappiamo, ami tuttora) appassionatamente il proprio ragazzo, cionondimeno aveva una passione smisurata per l’amico di gomma. Fino a qui nulla di strano verrebbe da dire, visto che si tratta di un fenomeno piuttosto comune.

Il fidanzato non ostacolava la relazione carnale tra lei ed il feticcio beninteso, anzi la incentivava persino! D’altronde, in fondo la consumazione dell’amore è anche questo: godere e far godere focalizzandosi sul reciproco piacere, no? Inutile dunque esser gelosi, specie quando l’oggetto in essere della gelosia risulta essere la riproduzione d’un fallo completamente inanimato, pertanto incapace di contraccambiare cotanto affetto. Purtroppo però, durante l’amplesso qualcosa è andato storto. O dritto. O non si sa, si sa solo che “è andato”. Troppo.