I cani accompagnano sin dall’antichità gli esseri umani nel loro percorso di vita e di evoluzione su questo pianeta, e nel corso dei millenni si sono anch’essi evoluti – dapprima naturalmente da antenati comuni al lupo, quindi artificialmente mediante incroci di razze – al fine di specializzarsi sempre di più nell’assistenza al genere umano in questa o quell’altra mansione. Tant’è che oggi abbiamo cani che possono aiutarci in molteplici aspetti, dai cani poliziotto ai cani per il soccorso alpino, ai cani per il salvataggio in mare, a quelli da tartufo, a quelli di supporto per persone disabili e via discorrendo. Ma ci sono dei cani in particolare che vengono considerati particolarmente pericolosi, come ad esempio il Pit Bull.
Molte persone già semplicemente dovendosi trovare a fronteggiare un Pit Bull iniziano ad indietreggiare, o mantengono comunque ampie distanze. C’è chi si avvicina ma è titubante, così come c’è chi – pur riconoscendo ed appurando il fatto che il cane sia docile e che ascolti il padrone – non si fida ad accarezzarlo. Ma per quale ragioen i Pit Bull hanno assunto una nomea così aggressiva? C’è chi dice che questo sia dovuto principalmente alla muscolatura molto pronunciata dell’animale, che deriverebbe proprio da elevate dosi di testosterone nel suo sangue, ormone che stimola – tra le altre cose – l’aggressività.
Ma sono in molti a discutere questa teoria ed a sostenere che anche i Pit Bull, come tutti i cani, sono tranquilli ed innocui se ben addestrati. Non dimentichiamoci che la brutta fama la si deve anche al fatto che vengano spesso utilizzati per i combattimenti tra cani, vista la loro possente muscolatura. Ma ricordate che lavoro svolgevano i Pit Bull un tempo?