Venti cacciatori cercano un cinghiale perché non entri in ospedale

A Firenze, nella zona dell'ospedale Torregalli, in molte persone si stanno adoperando per cercare un cinghiale e dissuaderlo dai suoi buoni propositi di entrare all'interno del nosocomio.

Venti cacciatori cercano un cinghiale perché non entri in ospedale

La caccia al cinghiale a Firenze, in una grande città, non è parte di una rievocazione storica, ma è una realtà dell’aprile 2017.

La caccia è partita venerdì sera quando un cinghiale ha attraversato la strada nei pressi di via di Soffiano, dove stava passando in scooter la presidente del Consiglio Comunale di Firenze, Caterina Biti, la quale è caduta dal ciclomotore ed ha rischiato parecchio grosso, anche per la sua vita, dopo questo suo incidente.

La caccia al cinghiale è ripartita di nuovo a Firenze, dopo che dall’agosto scorso si registra un’invasione tutt’altro che pacifica da parte di questi ungulati, che entrano nei giardini e nelle strade e terrorizzano, mettendoli in pericolo, gli abitanti delle zone collinari del capoluogo toscano. Da agosto 2016, per l’appunto, sono stati catturati nove cinghiali e 56 esemplari sono stati abbattuti dai cacciatori. Anche nei giorni scorsi sono stati messi al tappeto tre cinghiali.

Il pericolo che corrono gli abitanti ed anche i degenti dell’ospedale di Torregalli, il luogo più popoloso nel quale i cinghiali si sono spinti, hanno fatto ripartire la caccia al cinghiale: venti cacciatori si stanno impegnando giorno e notte per trovare ed incastrare il cinghiale che venerdì ha mandato all’ospedale la signora Biti.  La caccia è cominciata nel giorno di lunedì e sta proseguendo anche in queste ore.

Gli stessi cacciatori denunciano, però, che le colline fiorentine, i giardini delle ville ed i terreni sono diventati l’habitat naturale di questi cinghiali, dove l’erba è alta ed i rovi ed altre piante e cespugli hanno fatto diventare questi, piuttosto che terreni privati, delle vere e proprie giungle.

I cacciatori hanno chiesto al sindaco della città fiorentina di obbligare i proprietari terrieri e delle ville a tagliare regolarmente l’erba ed i cespugli dei loro possedimenti, di modo da far scomparire dalle zone civilizzate possibilità di diventare casa per i pericolosi ungulati.

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