I gatti sono in grado di causare il cancro alla prostata?

Una ricerca mette in relazione il cancro alla prostata con la presenza di gatti in famiglia. Una ricerca controversa che sta aprendo un dibattito molto aspro tra scienziati e amanti dei gatti.

I gatti sono in grado di causare il cancro alla prostata?

Secondo uno studio messo in atto da medici e scienziati degli Stati Uniti, la relazione tra la presenza di gatti in famiglia e l’insorgenza del cancro alla prostata può essere non semplicemente una coincidenza, ma potrebbero esserci delle serie relazioni tra la presenza di felini in famiglia e l’insorgenza di questo annoso problema di salute di cui soffrono persone in particolare avanti con l’età.

In particolare, ad essere estremamente pericolose per l’insorgenza del cancro alla prostata sono le feci che producono i nostri amici gatti, le quali conterrebbero infatti un pericoloso parassita, il Toxoplasma, un animaletto pestilenziale che è già notoriamente pericoloso per trasmettere malattie molto dannose.

Nello specifico agisce per donne in gravidanza, le quali, se infettate dalle malattie trasportate dal Toxoplasma, possono subire delle malformazioni nel feto che trasportano in grembo.

La presenza del Toxoplasma negli escrementi dei gatti, sempre secondo i medici dell’Università dell’Indiana, può risultare fatali anche per la salute del maschio, il quale, entrando in contatto con questo pestilenziale parassita, può contrarre delle infiammazioni alla ghiandola prostatica che nel corso del tempo possono portare a sviluppare il cancro alla prostata.

La relazione tra il gatto e la presenza del Toxoplasma, quindi, sono meno fatali del previsto: è necessario solamente prendere le dovute precauzioni quando si entra in contatto con le feci dei nostri amici felini, e prendendo tutti i provvedimenti del caso, non si entrerà mai in contatto con il Toxoplasma, il quale, va ricordato, è possbile che si trovi anche all’interno di carne, pesce e verdure crude: tutti questi alimenti vanno lavati con tutti i crismi e, nel caso della carne, sarà necessaria la cottura per impedire il contatto con il terribile parassita.

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