Donna americana produce capi lavorando il pelo dei cani

A nord di Chicago, Jeannie Sanke, una giovane americana, trasforma il pelo dei cani in filati producendo guanti, berretti, sciarpe per clienti che non vogliono perdere nemmeno un pelo del loro animale preferito.

Donna americana produce capi lavorando il pelo dei cani

Apparentemente sembra un’idea unica nella storia quella di Jeannie Sanke, di Evanston nell’Illinois, a nord di Chicago. Un paio d’anni fa, la donna ha cominciato a lavorare a ferri con il pelo dei cani, un materiale senz’altro inusuale, producendo maglioni, poncho, guanti, sciarpe e molti altri capi d’abbigliamento invernale.

I manufatti stanno avendo un grande successo, in particolare tra le persone che amano i cani e sentire il contatto con il pelo dell’animale preferito è un piacere. I clienti stessi forniscono il pelo del proprio cane a Sanke, che lei provvede a lavorare creando i capi desiderati.

Ma non tutto è lineare come sembra, in quanto spesso Jeannie si trova ad affrontare il problema di dover adattare il pelo alla lavorazione: alcune razze di cani, infatti, non hanno un pelo appropriato per essere filato; per questo motivo, molte volte, Sanke è costretta ad unirlo alla lana di alpaca o di pecora.

Jeannie-Sanke-lavorazione-pelo-cane

Tra i passaggi della lavorazione del pelo, il primo, e molto importante, è il lavaggio: “Le persone sono sempre preoccupate che i vestiti sappiano di cane, ma non è così, esattamente come un maglione di lana non sa di pecora” spiega Sanke. Il lavaggio viene addirittura effettuato in tre momenti proprio per assicurare che le fibre non trattengano l’odore tanto indesiderato “di cane”.

La lavorazione del pelo di cane, ai nostri giorni sembra una novità, è un’idea geniale per fronteggiare la crisi lavorativa o per far mostra della propria creatività. In realtà, migliaia di anni fa si usava già il pelo di cane per ricavarne della lana, questa pratica è chiamata chiengora (Chien = cane e angora = lana) e si usa ancora nei paesi con un clima molto freddo, in particolare vicino al circolo polare artico.

Pare che la lana di cane sia molto più calda della tradizionale lana, anche se meno diffusa nel mondo. C’è da dire che forse la poca diffusione è dovuta al fatto che non tutti gradiscono sentirsi il pelo di cane addosso.

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