Dall’ultimo “Bilancio di responsabilità sociale” redatto dalla Procura di Milano non emerge nulla di confortante per i nostri amici a quattro zampe. Stando a quanto diffuso dal rapporto, il capoluogo lombardo sta conoscendo un preoccupante boom di reati contro gli animali. Le statistiche in questo caso non lasciano spazio ad interpretazioni: le segnalazioni giunte sulle scrivanie dei magistrati milanesi sono state una sessantina.
Il fenomeno oltre che ad avere “un forte impatto sull’opinione pubblica” è stato descritto anche come “degno di menzione” e “in forte aumento”. L’incremento dei reati sembra in parte essere legato anche al recente inasprimento delle relative sanzioni. Da qui le maggiori segnalazioni.
Ma quali sono i reati maggiormente segnalati? Parliamo in primo luogo del racket delle importazioni illegali dei cuccioli provenienti dall’Est Europeo. Spesso i telegiornali riportano di veri e propri contrabbandieri che fanno giungere nel nostro Paese cuccioli di varie specie, in barba a qualsiasi norma relativa al loro trasporto o vaccinazione.
Ma segnalazioni giungono anche per quanto riguarda gli animali maltrattati dai propri padroni. In molti casi vengono abbandonati su terrazzi o balconi, in altri sono costretti ad indossare dei collari illegali che provocano scosse elettriche, e non mancano nemmeno casi in cui si organizzano veri e propri combattimenti.
Sono invece in calo i reati fiscali soprattutto a seguito della depenalizzazione di alcune particolari fattispecie. In alcuni casi si è assistito addirittura ad un loro dimezzamento. È questo il caso della dichiarazione fraudolenta per annotazione di fatture per operazioni inesistenti. Diminuiscono al contempo anche le denunce per violazione degli obblighi di assistenza famigliare e per stalking.