Il mondo della musica in lutto: è morto Leonard Cohen

E' morto a 82 anni Leonard Cohen, uno dei cantautori più apprezzati dell'intero panorama musicale internazionale. La notizia è stata data su Facebook, ancora ignote le cause del decesso.

Il mondo della musica in lutto: è morto Leonard Cohen

Leonard Cohen è morto, ed un pezzo della storia della musica si è spento con lui. Nato a Los Angeles nel 1934, Cohen era universalmente considerato come uno dei più talentuosi ed iconici mostri sacri della musica d’autore, l’unico che potesse venire paragonato al recente premio Nobel per la Letteratura (nonché amico) Bob Dylan per doti di paroliere e capacità d’emozionare.

Vincitore del Premio Principe delle Asturie per la Letteratura ed insignito del titolo di Compagno dell’Ordine del Canada (la più alta onoreficenza canadese) nel 2011, Leonard Cohen seppe ispirare intere generazioni di artisti in tutto il mondo, a tal punto che Lou Reed lo definì nel 2008: “Il più grande ed influente cantautore di tutti i tempi“.

In Italia l’artista losangelino “crebbe” numerosi talenti nostrani, tra i quali il più fulgido fu probabilmente Fabrizio De André, il quale identificava in Cohen un modello ed un’ispirazione al punto da curare e riproporre le traduzioni di numerosi suoi successi. Anche Francesco De Gregori ed Ornella Vanoni attinsero a piene mani dal repertorio di Leonard Cohen, a testimonianza di quanto la sua musica abbia segnato almeno tre o quattro epoche non solo negli Stati Uniti D’america, ma in tutto il mondo.

Cantautore poliedrico ed altamente introspettivo, Cohen seppe trattare ogni genere di tematica con uno spirito di genuina curiosità apparentemente insaziabile: dalla religione alla sessualità, dall’amore alla piaga dell’isolamento sociale, l’esistenzialismo di Leonard viaggiava leggero e pesante al contempo su note meravigliose, e così è stato per oltre cinque decadi.

Il suo quattordicesimo album venne presentato solamente un mese fa, e sebbene in molti vi abbiano letto un addio al mondo, in realtà egli stesso aveva sminuito questa chiave di lettura spiegando che: “A volte ci si lascia andare ad un eccesso di drammatico, ma io ho intenzione di vivere per sempre“. Parole che, per quel che riguarda la carne, sono state confutate con la sua morte; ma il suo lascito – senza dover necessariamente forzare la mano parlando di eternità – continuerà senz’altro a vivere ancora a lungo nel ricordo e nella musica di chi lo vide semplicemente come “il più grande“.

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