La prima serata della sessantaseiesima edizione di Sanremo è andata e conta già un’ospitata come quella di Elton John. Negli scorsi giorni il mondo gay ha chiesto a gran voce che Elton John, il cui cachet è stato oggetto di dibattito tra chi pensava a centinaia di migliaia di euro e chi sosteneva che fosse a costo zero perché in tour promozionale, raccontasse sul palco più famoso d’Italia, quello dell’Ariston, del suo matrimonio con David Furnish e dei suoi due figli avuti grazie alla tecnica dell’utero in affitto.
In questi giorni in cui si sta discutendo al Senato del decreto di legge Cirinnà in favore delle unioni civili, che dovrebbe regolamentare le unioni anche tra persone dello stesso sesso e la cosiddetta stepchild adoption che permetterebbe di adottare il figlio del partner; mentre l’Italia si divide sulla possibilità di accettare o meno questi diritti, considerati ormai fisiologici per molti Stati d’Europa e del mondo.
Durante questa serata, sono stati molti gli artisti in gara che si sono esibiti con dei nastri arcobaleno per i diritti civili come Ruggeri, Arisa (tra le mani), Irene Fornaciari e Noemi (svolazzante sul microfono) e Bluvertigo (nel taschino).
Alle 23.20, con circa mezz’ora di ritardo sulla scaletta, è salito sul palco l’attesissimo Elton John. In un’esibizione voce e piano, l’artista ha cantato due dei suoi pezzi più famosi ed emozionanti “Your Song” e “Sorry Seems to be the hardest word”. Ha presentato anche il singolo del nuovo album parlando della sua vita, del volontariato e dell’approccio cristiano che bisognerebbe adottare nei confronti di coloro che hanno bisogno di aiuto.
Ma nessuna parola di Elton John sui diritti civili, ad eccezione di un unico e rapido accenno implicito: “Oggi mi diverto moltissimo, non avrei mai pensato di diventare papà e di avere la vita che ho avuto“.