Amy Winehouse: 4 anni fa si spegneva l’angelo maledetto della musica

Amy Winehouse è morta da quattro anni ormai ma il suo ricordo è ancora molto vivido. Oggi ricorre l'anniversario della sua morte ed il mondo intero si ferma a ricordarla. Da pochi giorno è uscito il documentario "Amy"

Amy Winehouse: 4 anni fa si spegneva l’angelo maledetto della musica

Quattro anni fa si spegneva Amy Winehouse, l’angelo maledetto della musica.

Sono passati ben quattro anni dalla morte di un grandissimo talento, una vera dura della musica ma in fondo una ragazza piena di fragilità che non è risucita a superare il baratro nel quale era piombata. Amy Winehouse, infatti, è morta il 23 luglio del 2011 a soli 27 anni.

Una carriera breve la sua ma densa di grandissimi successi. Ha attirato su di sé l’attenzione del pubblico e della critica con il suo primo album d’esordio “Frank” a cui segue “Black to Blak”, il suo album di maggiore successo. Singoli come “Rehab”,Back to black” e “Losing Game” sono entrati di diritto nella storia della musica internazionale ed hanno regalato ad Amy Winehouse ben 5 Grammy Awards.

Nonostante il grande successo, però, Amy Winehouse è sempre stata tormentata e sempre alle prese con i suoi problemi con la droga, disordini alimentarie con l’alcol. Adesso, a quattro anni dalla sua classica scomparsa, Amy Winehouse viene ricordata con un documentario che è uscito qualche giorno fa, “Amy”, in cui si racconta la sua vita, gli ultimi anni ed anche la presenza di Blake Fielder, l’uomo che Amu sposò nel 2007 e dal quale non divorziò mai.

Una figura controversa quella di Fielder nella vita di Amy Winehouse, come ha dichiarato anche il padre della cantante, affermando che proprio a lui si deve l’avvicinamento, poi rivelatosi fatale, di Amy Winehouse alla droga.

Sono stati proprio il consumo di eroina e crack a farla cadere in un baratro dal quale, purtroppo, non sarebbe mai più uscita e che l’ha condannata a sparire per sempre dalla musica. Solo quattro anni ma un grande vuoto per tutto il mondo della musica che oggi si ferma a ricordare una grande artista, andata via troppo presto e che aveva ancora tanto da dare.

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