Milano: arriva la moda dello Swap party. Scambiare capi firmati senza spendere un euro

Arriva dagli Stati uniti, la tendenza dello "swap party", ovvero lo scambio di capi griffati senza spendere nemmeno un un euro. In questi giorni è arrivata anche in Italia, in particolare a Milano, una delle capitali della moda

Milano: arriva la moda dello Swap party. Scambiare capi firmati senza spendere un euro

L’ultima tendenza nel campo della moda arriva come sempre dagli Stati Uniti in Italia, precisamente a Milano, una delle capitali della moda. La tendenza di quest’anno lo “swap party”, ovvero delle persone si ritrovano in gruppo e si scambiano abiti firmati senza spendere un euro. Un esempio?! Marta Carbonaro, ha indossato un abito blu con lo scollo a barca ad un matrimonio senza spendere un euro anche se chi l’ha comprato prima di lei deve aver speso abbastanza soldi, secondo quanto dichiara la ragazza.

Questi tipi di feste hanno come tema gli abiti, le borse e le scarpe e vengono organizzate da un gruppo di donne tra i 20 e i 50 anni, con un’unica spesa il consumo di un aperitivo. A Milano il gruppo più attivo è lo “Swap in the City”, ideato sei anni fa da un avvocato, Roberta Zumbo e da un architetto Raffaella Berna, le quali scoprirono questa tendenza proprio andando negli Stati Uniti, infatti grazie allo scambio di abiti è possibile rifarsi l’armadio a costo zero e con abiti o accessori delle più grandi aziende di moda. Le due donne decisero di attuare questa tendenza prima fra le loro amiche e poi visto che l’idea piaceva, decisero di proporla anche nei locali pubblici, ad oggi ogni “swap” raccoglie circa 60 persone

Per partecipare a questi eventi, le signore si devono iscrivere a una mainling list attraverso la consultazione del sito o della pagina su Facebbok creata da Raffaella e Roberta, le quali però hanno imposto delle regole da seguire per partecipare allo “swap”, ovvero ogni partecipante deve portare solo 12 capi a testa, tra abiti, scarpe e accessori, sono banditi i jeans e i panatlochi bianchi, la biancheria intima e anche tutto ciò che non è in perfetto stato.

Roberta Zumbo, una delle creatrici dello “Swamp in the City”, ha dichiarato che nel corso degli anni sono diventate molto severe e selezionatrici sui capi proposti dalle partecipanti, infatti ogni capo viene esaminato e poi classificato, in base allo stato in cui si trova o alla marca. Ci sono capi “cheap”, ovvero economici che non hanno una marca e sono fatti di cotone, poi quelli “medium”, cioè la qualità del capo è migliore rispetto al primo standard, ed infine “expensive”, cioè quelli costosi, dove si possono trovare capi di seta o cachemire oppure sono di marca. Ogni capo ha un cartellino e in base a quello si può scambiare il capo con un capo della stessa fascia.

Questo tipo di tendenza piace a tutti i tipi di donne, sia quelle che lavorano sia alle stundetesse, le quali arrivano con borsone o trolley carichi dei loro capi, alcuni anche di molti anni che possono scambiare con abiti o accessori più nuovi. Le signore vengono selezionate, aspettano facendo l’aperitivo e poi al “via” delle organizzatrici partono alla caccia dell’occasione senza spendere nemmeno un euro. Molte di loro fanno dei veri affari.

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