Turing riprova per la terza volta il colpo dello "smartphone del secolo"

La Turing Robot Industries tenta per la terza volta di creare uno smartphone che definire "rivoluzionario" è davvero riduttivo. Considerando che i primi due modelli non sono mai entrati in commercio, ci si chiede se questa volta la "start-up" faccia sul serio.

Turing riprova per la terza volta il colpo dello "smartphone del secolo"

La Turing Robot Industries è nota per avere una storia molto controversa. Tale impresa è nata come start-up attraverso un crowdfunding molto copioso che prevedeva la produzione di un primo modello davvero innovativo, specialmente per quanto riguarda i materiali: tale telefono sarebbe stato prodotto in “liquidmorphium”, un metallo molte volte più resistente del titanio e dell’acciaio, con sistemi di sicurezza unici ed un design rivoluzionario.

Il primo modello, il Turing Phone, non vide mai la luce, ma l’azienda toccò il fondo della propria credibilità un anno dopo, quando dichiarò di aver creato “Cadenza, uno smartphone dalla scheda tecnica talmente folle nelle cifre delle prestazioni che nessuno prese in considerazione l’ipotetica produzione di questo smartphone, tanto che questi analisti ebbero ragione: anche Cadenza non entrò mai in commercio.

Ora, abortito il progetto “Chaconne”, TRI ci prova per la terza volta con “Turing Appassionato“, uno smartphone dalle alte prestazioni (aggiornate rispetto ad Aprile), ma con nulla di irreale, il che potrebbe lasciare presagire che possa davvero uscire sul mercato: scocca in liquidmorphium, vetro Gorilla Glass, 8 GB di RAM, processore Snapdragon 821, Android 7.1.2 Nougat. Ma se si continua a scorrere la scheda tecnica, ecco arrivare anche qui i “castelli in aria”.

Turing dichiara che, per gli utenti del suo telefono, ci sarebbero a disposizione degli assistenti digitali ben più avanzati di quelli di Google e Apple: infatti, ogni utente godrebbe di un assistente umano personale in grado di rispondere alle domande dei propri clienti 24 ore su 24, una squadra di tecnici specializzati in grado di risolvere tutti i problemi. Se negli Usa questi servizi esistono e sono a pagamento (a caro prezzo), ogni utente di “Turing Appassionato” godrebbe di questo servizio gratuitamente. Questo pare far cadere nel ridicolo di nuovo la TRI.

In sostanza, se da una parte le specifiche paiono credibili, dall’altra in pochi pensano alla reale possibilità di avere a disposizione gratuitamente un assistente digitale umano. Il Turing Appassionato dovrebbe costare 999 dollari. Stavolta la TRI, al terzo tentativo, riuscirà a mantenere le promesse fatte?

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