Samsung ottiene altri 2 brevetti per lo sviluppo di device flessibili

Dall'Asia, precisamente dalla Corea, giunge notizia di due nuovi brevetti assegnati a Samsung a proposito dello sviluppo di smartphone flessibili. Ecco le due direzioni attorno alle quali sembra si stia muovendo il colosso tecnologico di Seoul.

Samsung ottiene altri 2 brevetti per lo sviluppo di device flessibili

Samsung sta studiando, da tempo, soluzioni tecniche per sviluppare dei dispositivi mobili flessibili. Nelle ultime ore è trapelata un’indiscrezione, dall’Asia, secondo la quale il colosso coreano avrebbe presentato due nuovi brevetti in merito a possibili smartphone flessibili.

Samsung, a livello hardware, è il leader indiscusso della componentistica mobile. Oltre a sviluppare degli ottimi processori, gli Exynos, fornisce – a produttori terzi – quasi tutta la tecnologia OLED per display iper nitidi ed energeticamente ‘risparmiosi’. Negli ultimi anni, si è parlato spesso dell’interesse di quest’azienda verso la realizzazione di device flessibili: nel 2013 partì il Project Valley, per realizzare uno smartphone pieghevole e, da allora, i progressi sono continuati. In alcune fiere dell’elettronica Samsung ha mostrato dei prototipi inerenti e si è vociferato che questi ultimi sarebbero stati alla base di Galaxy X, un duetto di device flessibili che potrebbe esordire al prossimo WMC di Barcellona. Giusto ad inizio Luglio, poi, Samsung depositò il brevetto di un dispositivo mutaforma, in grado di diventare smartphone, smartwatch e tablet a seconda delle esigenze avvertite dall’utente finale.

Ora è la volta di nuovi brevetti in tema. A darne notizia è KoreaIT News secondo la quale Samsung avrebbe depositato due brevetti all’ufficio americano per la tutela della proprietà intellettuale. Il primo di questi (codice “US20160195902”) riguarderebbe uno smartphone flessibile composto di 3 parti: un display flessibile, una scheda pieghevole per l’elaborazione delle immagini, ed un “muscolo” composto da una maglia di placchette. Esercitando una pressione su quest’ultimo, si svilupperebbe una tensione che ridistribuirebbe le componenti del device, consentendogli di piegarsi e di restare con lo stato di flessione imposto e desiderato.

Il secondo brevetto (codice “US20160195938), riconducibile a uno degli ultimi prototipi di Galaxy X Foldable visti in rete, sarebbe uno smartphone con display diviso in due aree, una superiore ed una inferiore disposte attorno ad un’unità a mo’ di cerniera. Con tale accorgimento, lo smartphone risulterebbe capace di piegarsi come avviene per un portafogli.

Non sappiamo se almeno uno di questi due brevetti diverrà realtà – in effetti potrebbero trattarsi solo di varianti di un’idea che, comunque, si sta portando avanti in quel di Seoul – tuttavia, una cosa è certa: Samsung non può più permettersi di perdere tempo in questo segmento tecnico.

LG ha iniziato a occuparsi di device curvi con l’LG Flex (2013) e ha creato un device leggermente pieghevole con l’LG Flex 2 dello scorso anno. Alla stessa Apple, non più tardi dell’anno sorso, è stato assegnato il brevetto di un device in cui erano flessibili il contenitore, il display, la batteria, ed almeno una parte del circuito stampato collegato a questi ultimi. Insomma, il tempo stringe e la concorrenza in questo campo applicativo si sta facendo sempre più serrata per la Samsung, ad oggi nota soprattutto per i suoi stupendi Galaxy S.

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