In totale controtendenza rispetto a ciò che dettano mode e pubblicità, in Asia, e più precisamente in Giappone, tornano ad impennarsi le vendite dei cari vecchi flip phone. Ma perchè?
Come tutti sappiamo il Giappone è uno dei paesi che maggiormente contribuisce allo sviluppo nel campo del mobile e ognuno di noi sa quanto sia importante per loro sviluppare e possedere tecnologie innovative. Ma allora come si spiegano i dati raccolti dall’ MM Research Institute secondo i quali nello scorso 2014 sono stati venduti ben il 5,7% in più di flip phone contro una diminuzione del 5,3% della vendita di smartphone?
Va sicuramente tenuto in considerazione che il Giappone è uno tra i Paesi in cui i servizi di telefonia mobile sono tra i più costosi, e sebbene sia in forte espansione, il risparmio è una di quelle cose a cui comunque i cittadini fanno molta attenzione. Per cui, vista in quest’ottica, scegliere un telefono dalle ridotte funzionalità, ma comunque in grado di garantire le basi come telefonate, messaggistica, accesso alla posta elettronica ed internet di base e per cui il prezzo per questi servizi è molto inferiore rispetto all’alternativa smart, non è poi così strano.
Oltre a questi aspetti positivi va anche ricordato che i vecchi, per così dire, telefoni non hanno molti dei difetti che più infastidiscono negli smartphone di ultima generazione: basti pensare anche solo alla durata delle loro batterie, che con un ciclo di carica possono durare anche giorni, non hanno quasi mai problemi di rete e ciò che fanno lo fanno a dovere, niente rallentamenti, niente blocchi e niente virus. Inoltre la vita media di uno smartphone è di due anni per i più fortunati, mentre invece gli altri telefoni possono vantare ben più primavere (anche se molto dipende dall’uso).
Infatti molte case produttrici, come Samsung o Motorola, giusto per citarne alcune, hanno nel loro listino proprio questi tipi di telefoni. Anche molte star di Hollywood, personaggi famosi e del panorama musicale mondiale hanno aderito al nuovo trend: i flip phone sono stati avvistati nelle mani persino della cantante Rihanna e di Anna Wintour, la direttrice di Vogue. Come reagirà l’Italia a questa moda? Staremo a vedere.