Ecco com’è stata realizzata una versione in emoji della Bibbia!

Uno dei problemi maggiori problemi della tecnologia moderna consiste nel creare contenuti che non si sa se saranno accessibili in futuro. Alcuni autori han messo le mani avanti ed hanno realizzato una traduzione della Bibbia in emoji da 3300 pagine!

Ecco com’è stata realizzata una versione in emoji della Bibbia!

E’ indubbio che la comunicazione umana sia partita dall’immagine e solo dopo, con lo sviluppo cerebrale e fisico idoneo, è passata per la parola. Questo è evidente anche nel sempre maggiore successo che, nei moderni canali telematici, sta avendo l’uso di immagini, selfie, gif animate e, soprattutto, emoji. Ebbene, un autore alquanto creativo ha realizzato la prima versione della Bibbia tradotta in emoji.

Qualche esperimento di tal genere, a dirla tutta, v’era già stato. Alcuni di essi erano abbastanza “timidi”, nel senso che si trattava di sostituire qualche parola con delle emoticons: in tal senso, possiamo ricordare il tentativo, realizzato qualche settimana fa, da alcuni ricercatori in accordo con la consulenza di diversi utenti twitteriani. I ricercatori italiani in questione avevano realizzato una traduzione in emoji del testo di Pinocchio, di Carlo Collodi. Abbandonato gli argomenti cari ai bambini, il prestigioso quotidiano “The Guardian”, nel ricordare il fine mandato del presidente Barack Obama, ne aveva curato una riduzione in emoticons del discorso sullo Stato dell’Unione (il discorso programmatico dei presidenti statunitensi). Non sono mancati, tuttavia, nemmeno esperimenti più “estremi” e degni, per questo, di menzione: l‘artista cinese Xu Bing ha, addirittura, scritto il primo romanzo fatto solo di emoji (“La storia senza parole”).

Ebbene, nel solco di questi tentativi, e forse in seguito alla pubblicazione di una ricerca del Pew Research Center secondo cui è davvero bassa l’attenzione dei ragazzi per la religione, alcuni autori hanno realizzato una traduzione in emoji anche della Bibbia, con la didascalia “Le Scritture per i Millenials”.

Il libro ottenuto è un documento di ben 3300 pagine e, secondo quanto dichiarato al Guardian da uno degli autori, è fatto per sfidare il futuro in modo che sia comprensibile anche tra 100 anni. In effetti, uno dei grandi dilemmi della tecnologia attuale è, se in futuro, si riuscirà a leggere ancora i contenuti codificati e salvati nei supporti e nei formati attuali. La cosa migliore sarebbe di realizzarli in una versione universale, comprensibile ieri come oggi e domani. Appunto, le emoji!

Nel realizzare “Le scritture per i Millennials”, gli autori si sono ispirati a Twitter e hanno semplicemente adottato la medesima logica del contenimento dei caratteri impiegati tramite un diffuso utilizzo, laddove possibile, delle emoji più idonee. Buona lettura, ops…visione con la Bibbia tradotta in emoji!

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