Batteria del cellulare e i falsi miti da sfatare

Come preservare la vita della batteria del nostro cellulare, tablet o PC portatile: spesso regna la confusione e si alimentano falsi miti. Ecco, dunque, pochi ma essenziali consigli che faranno un po' di chiarezza sull'argomento

Batteria del cellulare e i falsi miti da sfatare

Dal nichel-cadmio al litio, effetto memoria si o no, contrariamente a quanto si pensa, le batterie non seguono le evoluzioni tecnologiche dei dispositivi portatili né hanno avuto grandi innovazioni. La tecnologia che usa il litio è oggi la scelta privilegiata dai produttori ma, come quelle più vecchie, non è esente da punti deboli, primo tra gli altri l’invecchiamento con conseguente perdita di capacità energetica.

Un aiuto lo danno i sistemi che si sono sviluppati al fine di arginare queste criticità, sistemi esterni alle stesse batterie ma che le rendeno più efficaci e durature. Tuttavia il loro funzionamento resta complesso e tra i consumatori permane la confusione e non mancano i falsi miti sempre privi di adeguate spiegazioni.

Ecco quindi alcune tra le più diffuse domande a cui si darà una spiegazione tecnica che, seppur semplificata per essere alla portata di tutti, resta valida per qualsiasi dispositivo che utilizzi batterie ricaricabili a ioni di litio.

L’utilizzo delle applicazioni: rimuoverle dalla memoria RAM non ne aumenta la durata anzi, quando si apre un’app la CPU consuma energia per portare i dati dall’archivio principale alla memoria RAM per permetterne l’utilizzo. Quando si abbandona l’applicazione premendo ad esempio il tasto Home, la CPU smette di lavorarci su, i dati restano nella RAM e non c’è più consumo di energia. Se invece si va a terminare l’applicazione, la CPU torna a lavorare con un nuovo consumo d’energia. Questo accade ogni volta che si apre e si termina qualsiasi app. Dunque avere la RAM piena significa, andare a consumare meno energia poiché se ne risparmia quando si vanno ad aprire applicazione già presenti in questa memoria. Tenere aperte nella RAM le applicazioni più usate consente di risparmiare energia della batteria e rendere il dispositivo più reattivo.

Altro quesito riguarda la modalità di ricarica del dispositivo: lasciarlo collegato al caricatore durante la notte non sempre può danneggiare la batteria. In generale la batteria a ioni di litio lasciata collegata al caricatore per tempi lunghi ne limita le prestazioni accelerandone l’invecchiamento. In alcuni dispositivi tra i più moderni ciò è scongiurato per la presenta di tecnologie che isolano la batteria una volta raggiunta la massima carica. Alcuni dispositivi sono in grado di isolare la batteria dall’azione del caricatore nel momento in cui viene raggiunta la carica completa. Il dispositivo quindi inizia a prendere energia dalla batteria che riprenderà a caricarsi non appena il suo livello di carica scenderà ad un certo valore. Cosi facendo la batteria si scaricherà di poco e si ricaricherà automaticamente fin quando resterà collegata al caricatore, diminuendo i danni collaterali.

Altro mito da sfatare: per ottimizzare la durata della batteria bisogna caricare e scaricare sempre per intero la batteria? La risposta è NO. Scaricare la batteria fino allo spegnimento del dispositivo per poi ricaricarla completamente, la danneggia fortemente. Quindi, se anche i valori di carica massima e minima non sono mai raggiunti per un sistema di gestione interno alla batteria, avvicinarsi a questi limiti è consigliabile. Le raccomandazioni degli ingegneri ci dicono che, per ridurre al minimo lo stress sulla batteria, è consigliabile sottoporla a piccoli cicli di carica e scarica rimanendo tra l’80% ed il 40% della sua capacità. Un ciclo completo lo si consiglia solo una volta al mese. Anche se ciò in pratica è difficile da realizzare, è opportuno applicarlo quando possibile.

Continua a leggere su Fidelity News