"Sono tornati i Braccialetti Rossi", il nuovo libro di Mimmo Parisi

Nel volume ‘Sono tornati i braccialetti rossi’ di Mimmo Parisi, sono narrate le avventure di un ragazzino. Rocco è appassionato degli eroi della serie televisiva "Braccialetti Rossi". Così, ‘arruola’ altri piccoli per cercare di emulare i suoi miti.

"Sono tornati i Braccialetti Rossi", il nuovo libro di Mimmo Parisi

Il nome è famigliare, il tema pure. Si sta parlando dei ‘Braccialetti Rossi’, nati dalla fortunata e romantica intuizione di uno scrittore, Albert Espinosa.

In maniera spedita, si ricorda che il futuro scrittore, prima dell’avventura narrativa che gli ha portato tanta fortuna, era esso stesso malato. Si vede che, per avviarsi verso una particolare carriera artistica, alcuni hanno – purtroppo – bisogno di toccare con mano il tema che tratteranno.

Che sia diventata una popolare serie televisiva, “Braccialetti rossi”, è risaputo. Così, come ai più accorti, non è sfuggito che il tutto è partito da un format Tv catalano. Oltre che, ovviamente, dall’iniziale imput del romanzo del suo autore.  

Ora, il tema dei ragazzini dei – e dai – “Braccialetti Rossi”, è anche ispiratore di un libro italiano. Infatti, è il nuovo volume del rocker emiliano, Mimmo Parisi che, con esso, inaugura il suo percorso narrativo targato 2017.

Il tema è speciale: quello dei bambini ospedalizzati. “Sono tornati i braccialetti rossi” è stato pubblicato il 10 gennaio 2017. Il cantautore, passato anche alla parola narrata nel 2016, presenta l’argomento con scrittura lieve. È suo intento presentare al lettore l’esperienza particolarmente singolare che i piccoli pazienti sono costretti a vivere. E cerca di farlo con gli strumenti narrativi, che sembrano funzionare meglio in questi casi.

Così, l’ironia, l’aspetto scherzoso, il dirottare le aspettative nel tempo e nello spazio; il fare gruppo ed il rapporto speciale con le figure dei medici, paramedici, etc. rappresentano ‘la cassetta degli strumenti’ che Parisi, di volta in volta, scioglie tra le pagine del libro. L’aspetto medico – indagini strumentali, diagnosi, terapia, convalescenza, ritorno a casa, etc. – ovviamente, centrale per la definizione e risoluzione delle patologie pediatriche, nella visione dello scrittore è – giustamente – appena sfiorato.

Mimmo Parisi, in maniera corretta, si appropria solo dell’aspetto psico-sociale, ovvero la corda che tiene assieme i piccoli, mentre si arrampicano verso la vetta della guarigione.Vale la pena sottolineare come il plot narrativo sia stato contestualizzato in un ambiente realistico. Il contesto è conosciuto da Mimmo Parisi, per ragioni professionali. Queste, va da sé, rendono ulteriormente più fruibili le ‘avventure’ che questi bambini, che fanno gruppo per darsi coraggio a vicenda, si inventano perché… perché sono bambini.

Il contesto è rappresentato dalla Neuropediatria dell’ospedale Bellaria di Bologna. Questo reparto è costituito da diverse specialità: la Neuropsichiatria Infantile IRCCS, la Neurochirurgia Pediatrica, la Chirurgia Plastica Infantile e la Medicina Riabilitativa Infantile. Qui, i piccoli eroi vengono accolti; da qui, se ne vanno per ritornare ad intessere i loro sogni, disperdendosi come coriandoli rosa e azzurri, nella strada della vita.

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