Leggere un buon libro: terapia per il proprio benessere

Sei triste, depresso, hai crisi di ansia o hai semplicemente bisogno di tirarti su il morale? La terapia migliore per farlo è leggere. Numerosi studi sostengono che la biblioterapia cura i sintomi elencati precedentemente.

Leggere un buon libro: terapia per il proprio benessere

Molti studi sostengono che la biblioterapia può essere di grande aiuto e accelerare la guarigione di persone che soffrono di depressioneansia e tristezza.

Da che mondo è mondo, leggere favorisce la memoria, apre la mente, sviluppa il linguaggio e fa conoscere del nuovo lessico; ognuno di noi quando legge viaggia stando fermo perchè viaggia con la mente.

Alex è un uomo che fa il biblioterapeuta, cioè aiuta le persone depresse a superare la loro malattia facendole leggere, seleziona dei libri adatti per il loro caso, lui dà i libri ai malati come i dottori danno le medicine. Ad ogni paziente una diversa terapia.

Il protagonista del nuovo libro di Michaël Uras è proprio Alex.

Pensate che il mestiere del biblioterapeuta sia un mestiere inventato? Vi sbaglaite, infatti ieri, 21 aprile 2017, si è svolto un incontro alla nuova Fiera dell’editoria italiana che si trova a Milano: “Curarsi con i libri”, che ha come protagonista Michaël Uras, scrittore francese.

La gente si chiede se davvero la lettura può essere terapeutica e la risposta è si! Numerosi studi lo hanno dimostrato concretamente. Inoltre, Rosa Mininno – psicologa e psicoterapeuta – afferma che la terapia del libro può essere usata non solo per chi soffre di depressione, ma anche per chi ha casi più leggeri come come i disturbi dell’umore e del comportamento alimentare e le varie forme di dipendenza, dall’alcol, alla droga alla ludopatia.

Bisogna però capire che leggere aiuta ma non cura; la lettura, se integrata a un corso di psicoterapia può anche curare e ovviamente dovranno essere selezionati dei testi adatti ad ogni caso patologico.

In terapia ci sono due tipi di biblioterapia “Quella più antica si riferisce all’utilizzo della lettura in generale a scopo terapeutico per cui si suggeriscono letture specifiche a seconda del problema del paziente” spiega Carpiniello. “L’altra accezione più recente è il suggerimento da parte del terapeuta di una sorta di manuali di auto-aiuto che forniscono informazioni sulla patologia ma suggeriscono anche come applicare alcune tecniche psicoterapeutiche, come quelle cognitivo-comportamentali, che il paziente può usare a casa”.

La domanda più ovvia che viene da fare è il perchè di tutto ciò, come fa un libro a guarire e soprattutto perchè?

La lettura in generale fa bene perchè tiene la mente impegnata, e una persona depressa tende ad essere passiva e leggere serve ad autoindentificarsi nei personaggie e fa acquistare autoconsapevolezza, il lettore si ritrova nel personaggio in cui si identifica e può essere lo spunto per una presa di coscienza maggiore.

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