La paranza dei bambini: un romanzo sul volto odierno del Sistema

Una ”paranza" in linguaggio camorristico non è altro che un organizzazione di fuoco, di attacco. Un po' come la fanteria d’assalto. Chi uccide. Chi semina terrore. Chi muore.

La paranza dei bambini: un romanzo sul volto odierno del Sistema

La paranza dei bambini, il titolo dell’ultimo romanzo del noto scrittore e giornalista Roberto Saviano.

Ma non solo. “La paranza dei bambini” è infatti anche il nome di una delle ultime inchieste aperte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, rinominata così per il coinvolgimento di diversi ragazzini in età prettamente adolescenziale.

Le paranze sono barche che vanno a caccia di pesci da imbrogliare con la luce e, così come le barche, le paranze vanno a cercare giovani vite da ingannare con belle promesse ed oggetti lucenti. Saviano fornisce una molteplicità di dettagli reali da mettere paura, frutto di anni di ricerca ed osservazione del territorio e della società in cui è cresciuto. Unitamente a Gomorra ha creato personaggi di finzione, immaginari e del tutto verosimili.

I protagonisti sono dieci ragazzini: Maraja, Briato’, Dumbo, Pesce Moscio, Lollipop, Drone, Dentino, Drago’, Biscottino, Stavodicendo. Potrebbero sembrare stupidi nomignoli, ma tra membri del Sistema ci si chiama rigorosamente in quel modo. Il soprannome è un puro simbolo di appartenenza. Il tema chiave del racconto non è altro che una rivolta, attuata per l’appunto da bambini, ai danni di quel che resta del Sistema camorra nel quartiere Forcella di Napoli. Premesso che dei clan veri e propri non si vede nemmeno più l’ombra, sono nati e sviluppatisi gruppi meno potenti che controllano piccole zone del territorio e le adiacenti piazze di spaccio.

La ragione di fondo a guidare la sommossa è la sete di denaro, di potere ed il pensiero costante che per ottenere qualcosa sia sufficiente impugnare una semiautomatica carica. Nicolas Fiorillo, un ragazzo di quindici anni spigliato e coraggioso, coinvolge la sua crew a creare una “paranza”, in modo da fronteggiare i potenti locali ormai decaduti. Facendosi strada nei rioni di Napoli, conquista la protezione di Don Vittorio Grimaldi (detto l’Arcangelo), un boss ormai lasciato in disparte, il quale permette loro di usufruire della sua santabarbara a patto di restituirgli parte della gloria perduta. Così la paranza si sente invincibile. Armata di Kalashnikov e semiautomatiche fa delle terrazze i propri poligoni off-limits e dei poket-coffe (espressione utilizzata per indicare persone di colore) ai bordi delle strade dei bersagli viventi.

Alla discoteca “Nuovo Maraja” (da cui proviene il soprannome di Nicolas) ormai i membri hanno un privè riservato in ogni occasione. Finalmente possono svaligiare Foot Looker per vestirsi tali e quali ai rapper americani, comprarsi orologi costosi, scooter nuovi o fare regali sfarzosi alle fidanzate. Ma nessuno di loro ha idea di cosa si celi, in realtà, dietro il guaio in cui si sono cacciati. Ma lo scopriranno presto.

Un libro facile; del tutto scorrevoli anche i dialoghi riportati in dialetto napoletano, quali offrono un tocco di verosimiglianza necessario. Ricco di aspetti struggenti che avvolgono l’infanzia di chi, impossibilitato economicamente, poco considerato dai cari o coinvolto dai coetanei, ”vive la strada” sulla falsariga dei gangster del primo Novecento. Come se la città fosse interamente sotto il dominio, senza alcun tipo di contestazione. Ed è purtroppo o per fortuna una tangibilità nota alla popolazione italiana, grazie e soprattutto alle testimonianze di luminari come Saviano. 

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