Corte Europea: bocciata riduzione IVA sugli e-book

Accolto il ricorso della Commissione Europea: la Corte boccia la normativa che abbassa l'IVA al di sotto del 5% per i libri elettronici

Corte Europea: bocciata riduzione IVA sugli e-book

E’ di oggi la notizia della bocciatura dell’IVA agevolata per gli e-book da parte della Corte Europea, introdotta prima da Francia e Lussemburgo nel 2012, e poi dall’Italia, che dal 2015 vede i libri elettronici con un’aliquota ridotta al 4%. La Corte Europea, quindi, raccoglie il ricorso della Commissione Europea che aveva giudicato l’imposizione ridotta sugli e-book non conforme alle regole UE. Con la sentenza di oggi, la Corte Europea ha ribadito come l’aliquota ridotta sia possibile sì per i libri, ma solo su quelli che prevedono un supporto fisico che sia parte integrante del libro stesso: i libri di carta, in sostanza.

Gli e-book, ovviamente, non rispettano questo criterio, in quanto necessitano di un supporto fisico (pc, ad esempio) per essere usufruiti, che “non è fornito assieme al libro elettronico”, come viene spiegato nella sentenza. Inoltre, l’aliquota ridotta sui libri elettronici violerebbe un’altra regola dell’UE in materia di IVA, che vietano la possibilità di applicarne la riduzioni su qualunque servizio fornito per via elettronica e, sempre secondo la Corte Europea, “la fornitura di libri elettronici costituisce proprio un servizio di questo tipo”.

Scartata, quindi, l’ipotesi di considerare l’e-book un bene, e non un servizio: la Corte ribadisce il concetto che è il suo supporto a poter essere considerato bene, non il libro elettronico in sé. Ad oggi, quindi, oltre all’Italia dovranno adeguarsi anche la Francia, che ha un’aliquota del 5,5%, e il Lussemburgo, la cui tassazione sugli e-book è addirittura solo del 3%. Così come il Lussemburgo, anche l’Italia è in una situazione più scomoda dei cugini transalpini, in quanto viola anche una legge secondo la quale l’aliquota minima prevista dall’IVA all’interno dell’Unione Europea non può essere inferiore al 5%, se non per casi eccezionali: evidentemente, secondo la Corte Europea non è questo il caso.

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