Minijob: 7,3 milioni nella locomotiva d’Europa

Cosa sono i minijob alla tedesca? Parliamone.

Minijob: 7,3 milioni nella locomotiva d’Europa
Cosa sono i minijob alla tedesca? Parliamone.Si parla spesso di Germania, in questa Eurozona a guida tedesca, ed in genere in modo positivo.La Germania è l’esempio da imitare, insomma.

Ma i minijob cosa sono? Ad un cittadino comunitario non tedesco potrebbero piacere davvero così tanto?

Ci facciamo aiutare da un articolo riassuntivo di Trend-online che ce lo spiega.

“In Germania il tasso di disoccupazione al 5,4% (contro il 10,9% della media europea e l’11,5% dell’Italia) ed i disoccupati sono scesi sotto i 3 milioni. Ma nel boom dell’occupazione c’è un nuovo fenomeno che sembra “dopare” le statistiche, quello dei minijob.”

In che cosa consinstono i minijob? Vediamo: remunerazione massima di 450 euro al mese (dal 1° gennaio 2013); niente tasse; possibile integrazione con aiuti sociali.

In germania i lavoratosi assunti con questa posizione contrattuale sono 7,3 milioni, due volte e mezzo il numero dei disoccupati. Sono contratti che a quanto pare, però, tendono a normalizzarli, precarizzando il lavoratore in modo cronico. Nell’articolo di Trend.online si parla di “diffuso malcontento” tra i lavoratori col minijob.

Infatti un lavoratore su cinque in Germania è scarsamente retribuito. Per 5 dei 7,3 milioni di occupati il minijob rappresenta l’unica forma di occupazione, per i restanti 2,3 milioni il mini-lavoro si affianca con un’altra occupazione part-time che permette di arrotondare lo stipendio.

A livello sistemico, i minijob, introdotti nel 2003, hanno contribuito a tenere basso il costo del lavoro, consentendo l’aumento di competitività tedesco riscontrato dopo l’introduzione dell’Euro (altro elemento di vantaggio per l’economia tedesca).

Ma non eravamo in una Unione? Non si doveva collaborare reciprocamente? Giocare al ribasso sui salari per restare competitivi piacerà ancora per molto ai cittadini europei?

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