La tecnologia e il web stanno riducendo i posti di lavoro

Riccardo Staglianò, autore del libro "Al posto tuo", sostiene che il web e i robot stiano rubando i posti di lavoro. Lo sciopero dei tassisti contro un'app, infatti, fa riflettere su una delle tante professioni ormai in declino.

La tecnologia e il web stanno riducendo i posti di lavoro

Già Erik Brynjolfsson, professore della MIT Sloan School of Management, nel 2013, affermava che il benessere stava crescendo, ma calava la crescita dei posti di lavoro.

Uber, l’app per i trasporti, è finita al centro delle cronache con lo sciopero di sei giorni dei taxi nelle principali città italiane. Però, mentre i tassisti scendevano in piazza accusando il servizio (che opera solo tramite la formula “Ncc con licenza”, ed è disponibile – in Italia – a Roma e a Milano) di concorrenza sleale, chi è rimasto a piedi nei giorni della protesta ha deciso di scaricare l’applicazione per smartphone.

Quest’ultima ha, infatti, registrato, nei giorni in cui i tassisti hanno incrociato le braccia, un boom dei download, sia sull’App Store di iOS che sul Play Store di Android. Questo è un altro campanello d’allarme: il progresso si fa sempre più avanti e, intanto, un’altra categoria potrebbe scomparire.

La domanda che dobbiamo porci, oggi, seguendo anche le affermazioni di Erik Brynjolfsson e Staglianò, è: riusciremmo – oggi – a vivere e lavorare senza internet, a comunicare senza Skype, Facebook, o le e-mail, a viaggiare senza aerei o treni? Riusciremmo a mettere da parte i nostri smartphone o tablet? La risposta è no: lo sviluppo e l’innovazione tecnologica hanno radicalmente cambiato il nostro modo di vivere ma, soprattutto, il nostro modo di lavorare.

Tuttavia, è pur vero che molte categorie di lavoratori sono a rischio estinzione. Molti lavori sono, ormai, scomparsi: basti pensare ai tipografi, alle macchinette nei caselli dell’autostrada che hanno sostituito molto personale. Inoltre, è diminuito il personale negli enti pubblici, grazie a una burocrazia più snella, e così via.

Si pensi anche al digitale, che ha permesso l’accesso a contenuti gratuiti e che, per quanto riguarda il lavoro, ha creato nuove mansioni, caratterizzate da un’elevata qualificazione, le quali hanno rubato spazio ai lavoratori poco qualificati.

Ciò che accadrà in futuro non ci è dato saperlo ma, secondo le previsioni di Frey e Osborne stilate un po’ di tempo fa, lo sviluppo tecnologico, sempre più rapido, metterà, nel corso del prossimo decennio, ad elevato rischio sostituzione il 47% della forza lavoro statunitense.

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